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Dialogo tra Enzo Bianchi e Piero Stefani mercoledì 11 marzo alla sala Estense

La 'differenza cristiana' nella società odierna

06-03-2009 / Giorno per giorno

Qual è il ruolo della componente cristiana nell'odierna società del pluralismo religioso? E quali le sue potenzialità nella difesa dei principi della pacifica convivenza? Queste alcune delle domande a cui tenteranno di dare risposta Enzo Bianchi e Piero Stefani nel corso della conversazione pubblica in programma mercoledì 11 marzo, alle 21, alla sala Estense. L'incontro, dal titolo "La "differenza cristiana" all'interno della città comune", è il quarto dei "Dialoghi sulla città" promossi dal Comune di Ferrara e dall'Istituto di storia contemporanea con la partecipazione di una serie di protagonisti del mondo culturale italiano e ferrarese. Intento della rassegna, come dichiarato dal sindaco Gaetano Sateriale è quello di "mettere a disposizione della città una palestra in cui riflettere su se stessa in rapporto a un mondo sempre più interconnesso", affrontando temi come le diversità razziali e culturali, la religione, la convivenza e il bene comune.
L'incontro, aperti a tutti gli interessati, si concluderà con un spazio di intervento per il pubblico.
In appendice al programma della rassegna, martedì 24 marzo il sindaco Gaetano Sateriale sarà protagonista, assieme a Fiorenzo Baratelli di un ulteriore incontro sul tema "La politica e la città".


La "differenza cristiana" all'interno della città comune - Mercoledì 11 marzo, alle 21, alla sala Estense
LA SCHEDA a cura degli organizzatori

"La differenza cristiana" è il titolo di un piccolo, grande libro di Bianchi pubblicato nel 2006. Alla sua uscita il volumetto destò molto interesse e alimentò parecchi dibattiti. Il libro tocca infatti nodi cruciali. Le appartenenze religiose sono divenute una componente imprescindibile delle società odierne. Di fronte al pluralismo religioso e non religioso, da più parti si fa appello alla tradizione cristiana dell'Italia e dell'Europa. Questo richiamo è, non di rado, espressione di uno spirito identitario giocato contro l''altro'. Per Bianchi, la "differenza cristiana" ispirata al vangelo ha invece un significato opposto: "Sono sempre più convinto che oggi ai cristiani sia richiesto quell'atteggiamento positivo, rappacificato, descritto nella lettera "A Diogneto" nel II secolo: non rinneghino nulla del vangelo, ma restino in mezzo agli altri uomini con simpatia, senza separarsi da loro, solidali, tesi a costruire insieme una città più umana". L'affermazione stimola alcuni interrogativi: come operare in tal senso in un frangente storico in cui è sempre più arduo salvaguardare i fondamenti stessi di una "città comune"? Come possono i cristiani essere "lievito" della società senza rivendicare primati? Come possono manifestare la propria vocazione alla libertà all'interno della loro appartenenza ecclesiale?

Enzo Bianchi è fondatore della Comunità monastica ecumenica, maschile e femminile, di Bose (1965). Ispirata alla riscoperta del messaggio biblico, la Comunità coltiva lo studio della spiritualità patristica orientale e occidentale e del giudaismo rabbinico ed è attiva nel dialogo con il mondo laico. Opera pure nel settore editoriale (Qiqajon). Bianchi è voce qualificata e presenza costante nel dibattito culturale e civile del nostro paese. Significativi in quest'ambito i suoi interventi sui quotidiani La Stampa e La Repubblica. Suoi articoli appaiono su molte altre testate italiane e straniere. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Cristiani nella società, BUR, Biblioteca Universale Rizzoli, 2003; Lessico della vita interiore, BUR, Biblioteca Universale Rizzoli, 2004; La differenza cristiana, Einaudi, 2006; Il pane di ieri, Einaudi, 2008.