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Dal 23 marzo aperti Anagrafe e Urp nella restaurata ex palestra Calcagnini

Trasparenze e antichi fregi per accogliere i cittadini nel nuovo sportello comunale

13-03-2009 / Giorno per giorno

Da caserma a calzaturificio, a sala per la ginnastica. E ora nuova sede di sportelli comunali. L'ex palestra Calcagnini, di via Fausto Beretta, ha completato il suo ultimo atteso cambio di veste, con il complesso intervento di restauro che ha cancellato le tracce dell'abbandono degli ultimi anni e ha condotto al suo interno gli uffici dell'Anagrafe e dello sportello Urp Informacittà. Ampiamente rinnovati con arredi moderni e funzionali, gli ambienti del nuovo centro conservano non pochi richiami alle antiche bellezze del luogo, che fu parte integrante del prestigioso complesso di San Domenico.
L'inaugurazione è prevista per sabato 21 marzo e dal lunedì successivo i locali saranno aperti agli utenti con due diversi ingressi. In via Fausto Beretta 1 ci sarà l'accesso allo sportello centrale dell'Anagrafe, che accorperà gli attuali servizi delle Circoscrizioni Centro, Giardino Arianuova Doro e Via Bologna, destinati alla chiusura. Mentre da via Spadari 2 si accederà all'Ufficio relazioni con il pubblico, che si trasferirà dall'attuale sede di piazza del Municipio, in cui traslocherà a sua volta l'Informagiovani, interrompendo così il contratto d'affitto dei locali di via Lollio. Inalterati resteranno invece i servizi anagrafici offerti dalle altre Circoscrizioni (Est, Nord, Nord Ovest, Nord Est e Sud)
Soddisfazione per gli esiti dell'opera è stata espressa stamani in conferenza stampa dall'assessore Mariella Michelini che ha sottolineato come "con un progetto interamente ideato e diretto dai tecnici dell'Amministrazione comunale sia stato possibile restituire alla città uno spazio di notevole rilievo storico che negli ultimi anni si trovava in serio stato di degrado. E particolare attenzione - ha proseguito l'assessore - è stata riservata agli aspetti dell'accoglienza e della gradevolezza degli ambienti, che sono stati separati al loro interno da pareti di vetro trasparente per lasciare integra la visione d'insieme dell'antica struttura".
"L'obiettivo che ha guidato l'operazione - come spiegato dall'assessore Marcello Marighelli - è stato infatti quello di migliorare l'efficacia e l'efficienza dei servizi forniti ai cittadini, anche migliorando l'accoglienza e l'accessibilità delle sedi e adottando strumenti come l'eliminacode che permettono agli utenti di organizzare al meglio i propri tempi. Abbiamo inoltre predisposto un orario di apertura al pubblico dal lunedì al sabato e con alcuni pomeriggi, per venire incontro alle esigenze di chi lavora. E negli uffici sarà presente personale con competenze diversificate per ampliare la capacità di risposta ai quesiti e alle esigenze dei cittadini".
Compiacimento per i risultati e i tempi di realizzazione dell'intervento è stato espresso anche dal direttore generale del Comune Roberto Finardi che ha rimarcato come "in meno di un anno si sia passati dall'ideazione all'inaugurazione cercando di rendere gli ambienti il più possibile confortevoli e accessibili, per semplificare la vita dei cittadini".
"L'articolata opera di restauro - come spiegato dal dirigente del servizio Edilizia del Comune Luca Capozzi - è stata condotta dallo stesso staff, diretto da Laura Guerzoni, che ha curato il recupero di altre opere legate alla figura dell'ingegner Carlo Savonuzzi, ossia l'acquedotto monumentale e la scuola Alda Costa, e invariata è rimasta anche la filosofia mirata alla salvaguardia di tutti i materiali e le componenti edilizie che potevano essere salvati, per conservare l'impronta storica delle architetture. E grande rilievo è stato dato anche all'uso di tecnologie a risparmio energetico come l'utilizzo di illuminazione a basso consumo e l'installazione di un impianto di riscaldamento a pavimento con allacciamento alla geotermia".
Il progetto, che ha comportato una spesa complessiva di 520mila euro, ha previsto, tra l'altro, la demolizione e il rifacimento dell'intonaco, la sostituzione del pavimento in gomma con mattonelle in cotto, il cambio degli infissi e il rifacimento dei servizi igienici. Grande cura è stata poi riservata al restauro delle lapidi e del sarcofago in marmo di Celio Calcagnini, così come al recupero delle sedici colonne in marmo rosa di Verona che suddividono in tre navate gli spazi dell'ex palestra e che restano visibili nella loro integrale prospettiva grazie a una suddivisione interna dello spazio con pareti in vetro stratificato.
Ulteriori interventi di sistemazione sono stati realizzati anche nell'area esterna compresa tra l'edificio comunale e la chiesa di San Domenico, con l'installazione di una recinzione in ferro, l'abbattimento dei due alberi di robinia ammalati e l'inserimento di nuove piante e arbusti. Parte dell'area è stata inoltre pavimentata, con la realizzazione di tre posteggi per disabili e la collocazione di porta biciclette a disposizione degli utenti degli uffici.

OPERAZIONI DI TRASFERMENTO E ORARI DEI NUOVI SPORTELLI

Al fine di ridurre il più possibile eventuali disagi ai cittadini utenti, si prevede una graduale chiusura degli uffici interessati dal trasferimento secondo le seguenti modalità:

Gli uffici anagrafici delle Circoscrizioni Giardino Arianuova Doro e Via Bologna saranno chiusi a partire da martedì 17 marzo. Dal 17 al 21 marzo i cittadini potranno rivolgersi all'ufficio anagrafico della Circoscrizione Centro Cittadino nei seguenti orari:

martedì 8:30-16:30
mercoledì 8:30-12:30
giovedì 8:30-16:30
venerdì 8:30-12:30
sabato 8:30-12:30

L'ufficio anagrafico della Circoscrizione Centro Cittadino chiuderà a partire da lunedì 23 marzo.

Lo Sportello Centrale di Anagrafe di via Fausto Beretta 1 sarà aperto al pubblico da lunedì 23 marzo nei seguenti orari:
lunedì 8:30-13:00
martedì 8:30-13:00 e 14:00-16:30
mercoledì 8:30-13:00
giovedì 8:30-13:00 e 14:00-16:30
venerdì 8:30-13:00
sabato 9:00-12:00

Ed erogherà i seguenti servizi:
Rilascio/rinnovo della Carta d'Identità
Rilascio di certificazione anagrafica
Cambio di residenza
Autentiche e legalizzazioni
Autocertificazioni anagrafiche

Gli sportelli anagrafici dalle altre Circoscrizioni (Est, Nord, Nord Ovest, Nord Est e Sud) resteranno operativi mantenendo inalterati i loro attuali orari di apertura.

L'Ufficio Relazioni con il Pubblico - Informacittà sarà aperto al pubblico da lunedì 23 marzo 2009 nella nuova sede di via Spadari 2 con i seguenti orari:

lunedì 8:30-13:00 e 14:00-17:30
martedì 8:30-13:00 e 14:00-17:30
mercoledì 8:30-13:00 e 14:00-17:30
giovedì 8:30-13:00 e 14:00-17:30
venerdì 8:30-13:00
sabato 9:00-12:00

Le linee telefoniche resteranno attive anche durante l'ora di chiusura al pubblico, dalle 13 alle 14 dal lunedì al venerdì
L'Urp erogherà i seguenti servizi:
Erogazione di informazioni sui servizi e sulle attività del Comune e di altri Enti/Aziende esterne
Gestione delle segnalazioni e dei reclami
Distribuzione di modulistica e materiale informativo
Punto HERA
Sportello Informastranieri tel. 0532419761
Postazione internet.


LA SCHEDA TECNICA - L'EX PALESTRA CALCAGNINI

Cenni storici - a cura di Francesco Scafuri del Servizio Beni Monumentali del Comune di Ferrara

L'ex convento di San Domenico
La Biblioteca Calcagnini è documentata fin dal XV secolo presso l'antico convento di San Domenico. Tale complesso religioso, fondato nel XIII secolo dai padri domenicani ed ampliato nei secoli successivi, era ubicato in gran parte di fianco alla chiesa omonima (risalente al 1274 ma in gran parte ricostruita nel '700).
Trasformato in caserma dal 1798, agli inizi del XIX secolo il convento era ancora costituito da due chiostri: del primo, quello più vicino alla chiesa, rimangono solo flebili tracce a causa delle trasformazioni subite nel tempo; del secondo, a seguito delle demolizioni eseguite nella seconda metà dell'Ottocento, si possono osservare soltanto il braccio ovest (dove hanno sede i Servizi Demografici del Comune), nonché il "braccio sud" (ora in gran parte occupato dall'U.S.L. e dall'ex Biblioteca Calcagnini). Questi ultimi corpi di fabbrica prospettano su via Fausto Beretta e sono caratterizzati da loggiati che, sia pure notevolmente modificati, ci riportano alla memoria gli antichi splendori di quello che fu uno dei complessi religiosi più importanti della città.

La Biblioteca Calcagnini
Come ricordato, il locale della biblioteca del convento di San Domenico fu destinato a tale scopo dai domenicani fin dal XV secolo ed era frequentato dai grandi studiosi ferraresi e dall'umanista Celio Calcagnini (1479-1541). Quest'ultimo nacque da famiglia borghese e fu lettore di eloquenza all'Università, canonico del Duomo, filosofo, poeta, agente diplomatico della corte estense, cultore dell'erudizione antiquaria e di curiosità egittologiche. Il Calcagnini fu amico di Ludovico Ariosto, il quale lo cita più volte nel suo "Orlando furioso".
Il celebre umanista lasciò in eredità alla Biblioteca i suoi libri, a condizione che fossero messi a disposizione del pubblico; per sua disposizione testamentaria volle inoltre essere sepolto in un sarcofago in marmo, che fu collocato proprio sulla porta d'ingresso dell'antica biblioteca, ma nel 1882, periodo in cui l'ex convento era destinato a caserma dell'esercito italiano, l'arca sepolcrale, nascosta da superfetazioni edilizie, venne ritrovata durante alcuni lavori e subito trasferita in Certosa.
Anticamente la Biblioteca conteneva una ricca raccolta di volumi necessari per ogni "arte" o "professione", che costituivano un patrimonio culturale incrementato nel XVII e nel XVIII secolo grazie a donazioni ed elargizioni in denaro.
I libri nonché gli arredi che arricchivano le collezioni furono poi smembrati e in gran parte dispersi durante l'occupazione francese, quando il convento venne soppresso e destinato a caserma.
Nella seconda metà del XIX secolo il "braccio sud" del secondo chiostro venne prolungato verso via Spadari, mantenendo parte dell'antico loggiato; nel corpo aggiunto fu ricostruita al piano terra la Biblioteca Calcagnini (che in precedenza era al primo piano), utilizzando le colonne di marmo dell'antico locale, con la probabile sostituzione delle loro basi antiche con zoccoli in granito (come tuttora si vede) e l'aggiunta di due colonne. L'ambiente venne subito destinato a dormitorio della caserma
Nel 1927 sopra l'area scoperta formatasi dopo le demolizioni ottocentesche fu costruito il palazzo delle Poste e Telegrafi, progettato dall'architetto Angiolo Mazzoni.
E' importante ricordare che, durante i lavori di recupero dell'ex Biblioteca eseguiti dal Comune nel 1962 (con la direzione dell'ing. Carlo Savonuzzi), fu collocata sulla porta in fondo al colonnato l'urna sepolcrale di Celio Calcagnini, restaurata per l'occasione, che si trovava in Certosa; tuttavia, le spoglie del famoso letterato rimasero nel cimitero cittadino. Il sarcofago riporta un'interessante iscrizione latina datata 1540, che ricorda Calcagnini e di come egli avesse disposto, ancora in vita, di essere sepolto nella biblioteca.
Negli anni Trenta del secolo scorso l'ex biblioteca divenne parte integrante della caserma Littorio che era stata dislocata nei corpi di fabbrica di via Fausto Beretta, dopodiché gli stessi edifici furono destinati a ospitare la milizia volontaria di sicurezza nazionale (milizia fascista). Nell'immediato dopoguerra e fino al 1950 il Comune cedette in locazione al calzaturificio Zenit gli ambienti dell'ex biblioteca che, dopo ulteriori cambi di destinazione, vennero utilizzati come palestra fino al 2005.
L'ex Biblioteca Calcagnini si sviluppa in tre navate, determinate da due file di colonne in marmo rosso di Verona, con capitelli di "pietra d'Istria" in stile composito.
Ora l'Amministrazione Comunale, accogliendo anche l'appello di alcune associazioni culturali ed in particolare della Ferrariae Decus, ha restaurato il pregiato locale (destinandolo ad uffici pubblici) ed ha valorizzato nel contempo l'adiacente area scoperta, con interventi che hanno consentito di risanare gli spazi tra la chiesa di San Domenico e l'ex Biblioteca.

Il restauro - a cura di Laura Guerzoni del servizio Edilizia del Comune di Ferrara

L'ex Palestra Calcagnini, versava in un evidente stato di degrado. L'inizio lavori ha messo in luce problematiche non rilevabili prima, la mancanza di sottofondo, tolto il pavimento esistente lo strato sottostante era di terra, con un "marciapiede" perimetrale in battuto di cemento; a seguito della demolizione degli intonaci, le riquadrature delle finestre non risultavano più di forma trapezoidale.
I lavori sono iniziati con le demolizioni degli intonaci, dei pavimenti, delle tramezze dei bagni, e le rimozioni degli infissi.
I nuovi intonaci sono stati realizzati con intonaco risanante ad azione deumidificante, su cui è stata stesa una pittura murale a spugnato.
In conseguenza della mancanza del sottofondo ne è stato realizzato uno in calcestruzzo cellulare. L'impianto di climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento) è stato realizzato con un impianto a pavimento a bassa temperatura posto all'interno dell'ambiente principale, che permette un notevole benessere per gli occupanti, risparmio sui costi di gestione e ridotti costi di manutenzione. Sull'impianto è stato gettato un sottofondo alleggerito, addizionato con fluidificante e disaerante, su cui si è posato un pavimento in tavelle di cotto fatte a mano, cotte in forno a legna, trattato con un protettivo neutro.
Il recupero delle colonne in marmo rosa di Verona, del sarcofago, e delle lapidi, è stato eseguito con una microsabbiatura al carbonato di calcio, a cui è seguito un trattamento consolidante, finito con un protettivo non filmogeno.
I vecchi infissi sono stati sostituiti con finestre in pino svedese laccato bianco e con vetro camera antisfondamento.
Le porte d'ingresso sono state sostituite con infissi in acciaio zincato e verniciato a fuoco, il cui profilo è stato posato a scomparsa nella muratura.
I servizi igienici sono stati totalmente rifatti, mantenendo la vecchia ubicazione, spostando l'ingresso. Sono stati ricavati tre w.c., più uno accessibile ai disabili, oltre all'antibagno e a un ripostiglio. Il rifacimento oltre alle opere murarie, ha compreso ovviamente gli impianti idrico e di scarico. Le pareti sono state rivestite con un mosaico vetroso, tessere 2x2.
Il vecchio soffitto, in voltine di nessun pregio architettonico, è stato occultato con un controsoffitto fonoassorbente, sul cui perimetro è stata realizzata una veletta di raccordo tra il soffitto modulare e la veletta orizzontale in cui trova alloggio l'illuminazione al neon.
Su precisa indicazione della Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici, la partizione interna del locale è stata realizzata con pareti in vetro stratificato, con finiture trasparenti o satinate, supportate da profili hi-tech in alluminio anodizzato satinato, con fughe verticali in policarbonato trasparente, con altezza pari a ml.2,87, al fine di lasciare inalterata la prospettiva delle sedici colonne che caratterizzano il locale.
In corrispondenza degli ingressi sono state poste delle bussole, costituite da pareti vetrate. L'impianto elettrico di nuova realizzazione, è stato distribuito sotto il pavimento e sotto traccia nelle murature. L'impianto di illuminazione oltre a rispondere ai requisiti previsti dalle normative relative all'illuminazione di interni con luce artificiale, è stato integrato nell'ambiente e studiato in base alla configurazione architettonica dei locali. L'impianto di illuminazione di base è stato realizzato con corpi illuminanti tipo "candela", installati a sospensione negli spazi tra arco e arco, e piantane a pavimento, con apposita ottica antiriflesso, in corrispondenza dei posti di lavoro.
Oltre agli impianti luce e forza motrice, sono presenti impianti speciali a servizio della sicurezza a della funzionalità dei locali quali: impianto antintrusione per l'intera area; impianto citofonico; impianti telefonico e di trasmissione dati, collegato con le centrali dati e telefonica esistente nell'attuale sede dell'Anagrafe in via F.Beretta; impianto elimina code a servizio dell'Anagrafe;
L'intervento è stato completato con la sistemazione dell'area esterna, compresa tra il fabbricato comunale e la chiesa di S. Domenico. E' stata realizzata una recinzione in ferro zincato a caldo, che poggia su di un muro pietra vista, che comprende un cancello pedonale, una parte fissa e un cancello carrabile, chiuso solo nelle ore serali, al fine di disincentivare gli atti vandalici.
Della restante area, una parte è stata pavimentata. Sull'area pavimentata trova posto, un parcheggio per tre postazioni per disabili, riservato all'utenza degli uffici comunali, e due porta biciclette, altri due porta biciclette sono posizionati sotto il portico in corrispondenza dell'ingresso del Servizio Anagrafe.
Con le opere di verde sono state abbattuti due alberi di robinia pseudoacacia
ammalati, che sono stati sostituiti con tre piante del tipo taxus baccata fastigiata; è stato posato un graticcio in legno, che sarà ricoperto da piante di gelsomino, al fine di occultare, almeno in parte l'unità esterna dell'impianto di climatizzazione. Il prato è stato ricoperto con piante tappezzanti.
Nell'ottica di rendere sicura l'area esterna si è provveduto ad installare un faro che illumini tale area.
Particolare cura è stata posta nella scelta degli arredi, per tutti gli elementi si è tenuto conto degli aspetti estetici, ergonomici e funzionali, si sono scelti mobili, lineari, essenziali e curati nei materiali e nei particolari. La finitura esterna è in alluminio ed essenza di legno ciliegio. Tutti gli arredi e le attrezzature sono conformi alla normativa vigente e al D. Lgs. 81/08. Nell'ottica di non alterare la prospettiva interna, nella parte centrale sono stati posti mobili bassi, con altezze variabili tre 75 e 85 cm., mentre le armadiature alte ( 164 cm ) sono state poste sulle pareti laterali.
L'intervento ha riguardato un'area complessiva è di mq.416,00 e un volume totale di mc.2.330,00 per un costo complessivo di 520.000 euro.

Responsabile Unico del Procedimento Luca Capozzi
Progetto architettonico Laura Guerzoni
Progetto impianti elettrici Mary Minotti
Servizio Edilizia del Comune di Ferrara

Lavori eseguiti dalla ditta Emiliana Restauri.