Comune di Ferrara

giovedì, 01 maggio 2025.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > Alla scoperta dei tesori della prima cattedrale di Ferrara

Domenica 29 marzo visita a San Giorgio fuori le mura

Alla scoperta dei tesori della prima cattedrale di Ferrara

25-03-2009 / Giorno per giorno

Prima sede del vescovado di Ferrara e custode di pregevoli opere d'arte, San Giorgio fuori le mura sarà protagonista, domenica 29 marzo, della tappa conclusiva dell'itinerario tra le chiese cittadine organizzato da Comune e Arcidiocesi. Dopo le conversazioni sulla Chiesa del Gesù e su Santa Maria della Consolazione, seguite da un gran numero di partecipanti, il ricercatore storico del Comune Francesco Scafuri e il curatore dei musei civici di Arte antica Giovanni Sassu danno appuntamento a ferraresi e turisti la prossima domenica alle 12, per un nuovo percorso alla scoperta delle opere decorative e delle vicende storiche della famosa basilica fuori le mura e del suo monastero.
La partecipazione all'iniziativa è gratuita.

Chiesa di San Giorgio fuori le mura
(Piazzale San Giorgio, 27)
Domenica 29 marzo ore 12
Luogo di ritrovo: sagrato della chiesa

Sorse nella seconda metà del VII secolo o nei primi decenni del successivo. Fu la prima cattedrale di Ferrara e sede del vescovado fino al XII secolo, quando il titolo venne trasferito in quella attuale. L'originaria struttura altomedievale dell'antica chiesa fu in seguito letteralmente sommersa da una serie di interventi succedutisi nel tempo. Nella seconda metà del Quattrocento, per esempio, ebbe inizio uno dei più importanti interventi che portò alla ricostruzione del tempio, già allora affidato ai monaci olivetani. Ai cantieri, che interessarono nel contempo l'adiacente monastero, lavorò anche Biagio Rossetti che, tra l'altro, progettò la torre campanaria (ultimata nel 1485), una delle prime opere impegnative dell'architetto ferrarese nell'ambito dell'architettura religiosa. Il campanile divenne il punto di riferimento per chi entrava o usciva dalla città e fungeva da faro per chi navigava sul fiume; il suo valore urbanistico si manifestava ancora più palesemente agli inizi del XX secolo, quando (secondo Zevi) l'alta torre costituiva "l'unico elemento di tensione e di riscatto" della zona sud-orientale di Ferrara, allora priva delle costruzioni circostanti.
Nel 1512, al tempo della guerra di papa Giulio II, il complesso subì notevoli danni, perciò fu interessato da una prima ristrutturazione. Altre trasformazioni vennero eseguite all'interno della basilica da Alberto Schiatti nel 1581, poi nel corso del XVII secolo. Gravi danni furono inflitti alla chiesa nel 1708 dalle cannonate sparate dalle truppe pontificie (appostate sui baluardi cittadini) contro i tedeschi prussiani che si erano asserragliati nel convento; perciò nel 1709 fu necessario un nuovo restauro, su progetto degli architetti Francesco Mazzarelli e Giacomo Bottoni, nell'ambito del quale si accorciò la chiesa di una campata. A tali opere si aggiunse nel 1722 il rifacimento la facciata, realizzato su disegno dello scultore Andrea Ferreri.
La pianta della chiesa è caratterizzata da un impianto basilicale, a tre navate, con presbiterio e coro.
Di disegno molto elegante sono la sacrestia e il chiostro, l'unico rimasto dei tre che arricchivano l'ampio monastero.
L'interno della chiesa reca i segni sontuosi degli interventi di età barocca, soprattutto nella navata centrale, nella zona del presbiterio nella cappella dei Santi Benedetto e Maurelio. Tra i molti dipinti che ornano gli altari si possono ricordare le due grandi tele raffiguranti la Flagellazione e l'Incoronazione di spine del caravaggesco ferrarese Francesco Costanzo Catanio (1630 c.), o i bei dipinti di Francesco Naselli, ispirati alle opere eseguite dai Carracci e da Guido Reni nell'eremo benedettino di San Michele in Bosco a Bologna. Nel presbiterio è situata invece la tomba del vescovo Lorenzo Roverella, scolpita nel 1475 da Ambrogio da Milano e da Antonio Rossellino, uno dei capolavori della scultura rinascimentale a Ferrara. Vicino al campanile si trova la sepoltura del grande pittore estense Cosmè Tura, morto nel 1495.