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Apposta in via Cisterna del Follo una lapide dedicata allo scrittore

Ferrara ricorda Bassani nella casa che lo vide "aprirsi alla poesia"

26-05-2009 / Giorno per giorno

Così, nel romanzo "Dietro la porta", Giorgio Bassani sembra parlare della casa ferrarese della sua giovinezza:
"La mia casa era troppo bella e confortevole…
Si trattava di un palazzo vero e proprio, grande come quattro o cinque case normali messe assieme, e dotato fra l'altro di un magnifico giardino…
Nel giardino le forme degli alberi si stagliavano nette: qui la magnolia, più in là l'abete, e laggiù, nell'angolo opposto dove terminavano i tre archi del portico, il tiglio…
La mia famiglia si era riservata l'intero secondo piano… occupava da sola un appartamento di una ventina di stanze…
Casa mia rappresentava quanto di più bello comodo e accogliente avesse mai visto al mondo…"



Conserva ancora intatto il fascino signorile d'altri tempi la casa di via Cisterna del Follo che ha fatto da teatro all'infanzia di Giorgio Bassani e sulla cui facciata si staglia da oggi una lapide in ricordo dello scrittore.
L'apposizione, curata dall'Amministrazione comunale, è frutto dell'idea di un gruppo di cittadini ferraresi, portata, nei mesi scorsi, all'attenzione della Commissione per la Toponomastica e le pubbliche onoranze da alcune personalità del mondo culturale locale, tra cui Paolo Ravenna, Francesco Loperfido e Giorgio Franceschini. La proposta, accolta con favore da tutti i membri della Commissione, è stata poi tradotta in un testo approvato dalla Giunta comunale nel marzo scorso e infine inciso sulla lapide. "In questa casa tanto amata - recita l'iscrizione apposta tra il portone d'ingresso e la finestra di quello che fu lo studio dello scrittore - Giorgio Bassani (1916-2000) si aprì alla poesia e all'alto impegno civile".
Nato il 4 marzo 1916 a Bologna, dove i genitori, Enrico e Dora Minerbi, si erano temporaneamente trasferiti, Giorgio ha trascorso nell'antica casa di via Cisterna del Follo a Ferrara l'intero periodo dell'infanzia e dell'adolescenza. Di proprietà della famiglia ebraica dei Bassani almeno dall'inizio del secolo scorso la palazzina era abitata su piani diversi, oltre che da Giorgio con i genitori e i fratelli minori Paolo e Jenny, anche dal nonno, Davide Bassani. E ad essa sembrano riferirsi diverse descrizioni e pensieri contenuti nel romanzo "Dietro la porta", in cui Bassani racconta, con la caratteristica combinazione di realtà e finzione letteraria, gli anni trascorsi al liceo classico Ariosto, tra studio e amicizie.
Dopo la maturità classica, Bassani si iscrisse alla Facoltà di Lettere di Bologna, affrontando nel contempo le prime esperienze di produzione letteraria e frequentando diverse personalità del mondo culturale italiano. Dopo la laurea nel '39, cominciò a lavorare come insegnante nella scuola israelitica del ghetto, in via Vignatagliata, ma negli anni della guerra, e a seguito delle leggi razziali, il numero dei suoi allievi si ridusse drasticamente e non di rado le lezioni ebbero come cornice proprio il suo studio al piano terra di via Cisterna del Follo.
Nel maggio del 1943 Bassani venne arrestato e condotto in carcere, dove rimase fino al successivo 26 luglio. Il 4 agosto si sposò a Bologna, decidendo di non tornare più a Ferrara, divenuta ormai troppo pericolosa. Dopo il viaggio di nozze si stabilì a Firenze dove invitò a trasferirsi anche i famigliari, che, rimasti a Ferrara erano scampati ai rastrellamenti tedeschi nascondendosi in un armadio. Il ricongiungimento della famiglia durò tuttavia pochi mesi. Il 6 dicembre 1943 Bassani partì infatti per Roma, dove decise di mantenere la propria residenza fino alla scomparsa il 13 aprile 2000. Nella capitale proseguì quindi la sua intensa attività letteraria, mantenendo però sempre vivo il ricordo di Ferrara, costantemente presente nei suoi racconti e romanzi con richiami a luoghi, strade e piazze che, attraverso il filtro della memoria, Bassani arricchiva di significati ed emozioni.
Dopo la Liberazione, la casa di via Cisterna del Follo ha continuato a essere abitata dalla madre, ma frequenti sono state negli anni anche le visite di Giorgio, che ha mantenuto sempre un legame profondo con Ferrara, dove tuttora riposa, per sua volontà, nel cimitero ebraico di via delle Vigne. Negli ultimi anni della sua vita, ha provveduto tra l'altro a far sistemare un piccolo appartamento all'interno del giardino davanti alla celebre magnolia, pensando di soggiornarvi per qualche periodo di vacanza.
La casa, rimasta di proprietà di Jenny e di Giorgio, è stata venduta nel 1998.