ARTE CONTEMPORANEA - L'inaugurazione di una collettiva domani 25 settembre alle 18
Giovani artisti al PAC con 'Il mestiere delle arti - here we are. Il luogo è sempre specifico'
24-09-2010 / Giorno per giorno

Dal progetto un'esperienza di stage al Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC) e infine una mostra. Nasce da questo percorso la collettiva "Il Mestiere delle Arti - Here we are. Il luogo è sempre specifico" che sarà inaugurata domani, sabato 25 settembre alle 18 al Padiglione d'Arte Contemporanea (corso Porta Mare 5). In mostra le installazioni di quattordici giovani artisti che, nel mese di luglio sotto la guida del gruppo ZimmerFrei artisti tutor e di Martina Angelotti, hanno ideato e progettato le loro opere in dialogo stretto con la città e con lo spazio espositivo.
Si entra nelle logiche del sistema museale, e più nello specifico nella conservazione e esposizione delle opere d'arte, nel lavoro di Cosimo Veneziano, per passare a Gianluca Bronzoni, che adottando la tecnica della fotografia scientifica si trasforma in detective in cerca di storie, e ancora a Matteo Mezzadri, per 'guardare attraverso' due finestre murate da dentro e riaperte attraverso la proiezione di una visione, e così via, dove ogni artista ci racconta qualcosa del suo passato e del suo presente. Il progetto "Il Mestiere delle Arti" è compreso nell'APQ GECO, siglato fra il Ministero della Gioventù e la Regione Emilia-Romagna, ed è attuato dall'associazione Giovani Artisti dell'Emilia-Romagna (GA/ER), dall'assessorato alla Cultura, Turismo e Giovani del Comune di Ferrara e dal Consorzio Provinciale Formazione di Ferrara.
"Il buon esito dello stage ferrarese, e l'ottima mostra che terremo a battesimo domani (aperta fino al 24 ottobre ndr)- ha affermato l'assessore alla cultura Massimo Maisto presentando oggi al PAC questa fase del progetto insieme a docenti, curatori e artisti - nasce dalla messa in campo di una vasta rete di contributi, apportati dai tanti giovani artisti, dai docenti e dai nostri musei comunali. In un momento come l'attuale di scarsa attenzione per la cultura, noi vogliamo invece contribuire al suo miglioramento a fianco di tanti ragazzi di talento. Per questo ci candidiamo per il futuro come polo formativo per i giovani artisti della nostra regione".
Il percorso di formazione che é stato sviluppato - hanno ricordato i curatori - ha voluto assistere i giovani artisti per fare della propria passione e del proprio talento una professione, impegnati in una produzione artistica non solo fine a se stessa, ma connessa all'arte pubblica, al sociale e come motore per le imprese.
L'esposizione al PAC rappresenta il momento centrale del corso triennale per giovani artisti dell'Emilia-Romagna "Il Mestiere della Arti" (2008-2011), iniziativa sperimentale di formazione avanzata nell'ambito delle arti contemporanee. Il progetto si fonda sulla priorità degli aspetti concretamente professionali: nella sfera della costruzione e comunicazione dell'opera come nel contesto lavorativo, relazionale, economico del mestiere dell'artista. Una prima fase, dedicata alla conoscenza dell'attualità lavorativa, si è svolta attraverso un programma di incontri con le diverse figure che rappresentano i ruoli e le istituzioni proprie del sistema artistico. Di seguito si è sviluppato un insieme di esperienze di stage e tirocinio nelle quali gli allievi hanno concretamente agito, a fianco di operatori affermati, all'interno delle realtà di sistema: presso artisti, nei musei, in gallerie private e imprese di produzione artistica e culturale. Questa mostra è situata nel programma di sintesi e applicazione nel quadro del percorso formativo, il cui sviluppo finale prevede la realizzazione di mostre personali degli allievi e di una pubblicazione documentaria sullo svolgimento completo del corso. Curatore artistico del progetto di formazione è stato Gilberto Pellizzola, curatrice della mostra Martina Angelotti, l'organizzazione generale è di Leonardo Punginelli (Comune di Ferrara), Paola Casotti (CPF).
LA SCHEDA - "Here we are. Il luogo è sempre specifico" ci parla di un noi, di dove stiamo o di dove siamo stati, di cosa abbiamo visto, sentito, elaborato. In un luogo che è sempre specifico perché possiede una propria energia animale, che oscilla fra l'immaginario comune della città e quello che ciascuno di noi si è costruito dentro, pur non essendo sempre originario del luogo. Specifico nei dettagli, nei personaggi, nei racconti e nelle storie che hanno dato vita a interpretazioni non sempre funzionali o derivate da percorsi logici, ma spesso sfuggite al controllo della razionalità. Rappresentare la realtà non significa ridipingerla nella sua interezza, o designarne gli aspetti peculiari, significa in questo caso fagocitarla e interiorizzarla come parte di un tutto. La peculiarità sta nel selezionare frammenti, aprire fessure su ciò che ci appare conosciuto, come se lo guardassimo dal buco di una serratura. Una realtà che ci restituisce un luogo sempre specifico, perché è sempre stato tale, e soltanto attraverso l'osservazione e la visione si è palesato ai nostri occhi. È l'aspetto sensazionale di una relazione, che ciascun artista ha costruito con frammenti, scenari e paesaggi di questa città. Questo luogo specifico è diventato la loro casa, smantellata e sezionata fino alle fondamenta, aperta e richiusa dentro nuove possibili visioni. Passeggiare qui dentro diventa un gesto naturale. Camminare fra gli ambienti, gli oggetti, i ritrovamenti che gli artisti hanno collezionato, disvelando e auscultando lo spazio dentro e intorno. È un percorso fluido, che scorre lungo una linea curva, che si contrae nelle stanze dabbasso fino a risalire al piano superiore, senza interruzione di posa. Un percorso che inserisce le opere l'una dentro l'altra, per non perdere di vista neppure un segmento, orientando lo sguardo verso dimensioni variegate, immaginifiche, storiche, scientifiche, cronachistiche. Here we are è una storia che alterna esperienze individuali e collettive nate e cresciute in luoghi e momenti diversi: aldilà delle mura della città, a ridosso di un canale, nei corridoi di un ospedale, fra i terreni vaghi e abbandonati all'uscita dal centro. Gli artisti che l'hanno rappresentata sono quattordici, provengono da ambiti e linguaggi diversi fra loro, alcuni sono giovanissimi, e quello che hanno provato a fare qui dentro, è stato considerare il luogo come parte dell'opera. Luogo fisico, manifesto e luogo percepito, registrabile come esperienza viva. Il fuori e il dentro le pareti di cemento che delimitano lo spazio. Questo specifico spazio. Artisti in mostra: Emanuela Ascari, Alessio Bogani, Giulia Bonora, Gianluca Bronzoni, Michele Corso, Cinzia Delnevo, Alberto Di Cesare, Gaia Ferrario, Anna Ferraro, Laura Guerinoni, Elisa Leonini, Matteo Mezzadri, Silvia Sartori, Cosimo Veneziano. (Testo a cura della curatrice della mostra Martina Angelotti)
Info: Call Center Ferrara Mostre e Musei, tel. 0532 244949, email diamanti@comune.fe.it
Ufficio Giovani Artisti del Comune di Ferrara, tel. 0532 418306, email artisti@comune.fe.it
Giorni ed orari d'apertura: dal martedì alla domenica, ore 9.00/13.00 e 15.00/18.00.
Ingresso: intero Euro 4,00, ridotto Euro 2,00, gratuito fino a 18 anni e per le scuole. Nella "Giornata del Contemporaneo", sabato 9 ottobre, ingresso gratuito e visite guidate con la curatrice dalla mostra e gli artisti.