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SCUOLA DELLA NON VIOLENZA - Hannah Arendt: l'azione

05-12-2007 / Giorno per giorno

Prosegue l'attività della Scuola della Nonviolenza con un breve ciclo di incontri intitolato "Maestre di nonviolenza", a sottolineare il rilievo del contributo delle donne al pensiero ed alla pratica della nonviolenza. Gli incontri si terranno nei venerdì del mese di dicembre 7, 14 e 21, sempre alle 21, presso la sede dell'AIAS, gentilmente concessa, in via Cassoli 25/i a Ferrara. La serata del 7 dicembre avrà per tema Hannah Arendt: l'azione. A un lavoro della Arendt, On violence, già sono stati dedicate in passato discussioni presso la Scuola. Lo straordinario rilievo che l'autrice riveste per il pensiero orientato alla nonviolenza ha indotto a riportare l'attenzione su questa maestra. A parlarne sarà Sandra Rossetti, che ha dedicato i suoi studi (dalla laurea in filosofia, alla specializzazione, al dottorato) e le sue ricerche alle opere della Arendt. Di particolare interesse è sembrato riproporre una filosofia che ha assunto come tema e motivo principale della propria riflessione la crisi moderna della politica. In tempi nei quali si parla. con facilità e superficialità, di politica e antipolitica si richiama cioè una riflessione che ha anticipato e approfondito molti temi che appaiono oggi di stringente attualità. Hannah Arendt nasce nel 1906 e muore nel 1975, vive quindi gran parte della propria esistenza a stretto contatto con i più drammatici eventi bellici del Novecento. Forse lo scudo protettivo dell'infanzia contribuisce ad attutire l'urto della prima guerra mondiale, che la vede ancora bambina, ma la seconda guerra mondiale si impone come un'esperienza drammatica, che decide della sua vita e della sua riflessione. Allo scoppio del secondo conflitto la Arendt si trova a Parigi. Vi si è trasferita nei primi anni Trenta dalla Germania nazista, dalla quale come ebrea è stata perseguitata e scacciata. Nel 1941 le bombe e l'inasprimento della persecuzione antiebraica la costringono ad una precipitosa fuga negli Stati Uniti, dove vivrà fino alla morte. Qui, tra le molte vicende politiche che hanno impegnato la sua ricerca, i totalitarismi del Novecento, la guerra fredda e la connessa minaccia nucleare si sono imposti come eventi, che, altrettanto drammatici dei precedenti, hanno costretto il suo pensiero ad un nuovo e serrato confronto.
Seguiranno:
- il 14 dicembre, Dalla Casa dei bambini di Maria Montessori ad oggi.Un percorso (assai accidentato) di esperienze educative di nonviolenza, con Annalisa Pinter, pedagogista, Università di Ferrara;
- il 21 dicembre Aung San Suu Kyi: liberi dalla paura, con Elena Buccoliero e Daniele Lugli, Movimento Nonviolento.
La Scuola della Nonviolenza è promossa dal Movimento Nonviolento e dall'Associazione Ferrara Terzo Mondo. Gli incontri, aperti a tutti gli interessati, rientrano nell'ambito del progetto regionale "Nonviolenza, Femminile Plurale: la scuola della nonviolenza, l'ONU dei popoli e la Memoria e il Dialogo a Ferrara". In collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara. Con il patrocinio di Comune e Provincia di Ferrara - Progetto Ferrara Città per la Pace.