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PASSEGGIATE NOTTURNE - Giovedì 25 percorso alla ricerca di Castel Tedaldo

23-09-2008 / Giorno per giorno

Dalla chiesa di San Domenico a quella di Santa Maria Nuova, alla ricerca di Castel Tedaldo. Una nuova camminata al chiaro di luna, fra strade e monumenti della città, attende ferraresi e turisti giovedì 25 settembre alle 21, con il secondo dei tre appuntamenti di "Magie notturne, passeggiando per Ferrara", programma di itinerari nella città storica promosso dall'Amministrazione comunale.
La passeggiata, aperta a tutti gli interessati con partecipazione gratuita, prenderà il via dalla chiesa di San Domenico in piazza Sacrati. Con la guida di Francesco Scafuri, ricercatore storico del servizio Beni monumentali del Comune, si procederà per via Garibaldi verso la chiesa di San Nicolò e dopo una serie di altre tappe si giungerà nell'area un tempo occupata dal Castel Tedaldo.
In caso si maltempo l'iniziativa sarà rinviata a data da destinarsi.

Questo l'itinerario completo:

Giovedì 25 settembre alle 21
Luogo di ritrovo: davanti alla chiesa di San Domenico (piazza Sacrati)

Dalla chiesa di San Domenico, attraverso piazza Sacrati, raggiungeremo la zona retrostante l'abside del tempio, dove un tempo si tenevano lezioni universitarie. Qui si trovavano anche l'Oratorio di Santa Croce e il Tribunale dell'Inquisizione, poi del Sant'Uffizio, luogo deputato alle pubbliche abiure. Poco distante erano state costruite anche le prigioni dell'Inquisizione, demolite soltanto nel 1801.
Nella vicina via Garibaldi, una delle strade più antiche di Ferrara, si potrà osservare la splendida facciata di palazzo Bentivoglio (1583-85), caratterizzata da un'architettura e da un apparato decorativo dalle originali soluzioni. Imboccando la vicina via Colomba o la parallela via Muzzina, ci immergeremo di nuovo nelle atmosfere medievali ed in breve raggiungeremo la piazzetta dove è ubicata l'ex chiesa di San Nicolò: fondata nel XII secolo, fu ricostruita prima nel 1380 e nuovamente nel 1475, mentre tra il 1498 e il 1503 fu ampliata con la costruzione dell'abside rinascimentale, autorevolmente attribuita all'architetto Biagio Rossetti per l'accuratezza del progetto e per il raffinato partito decorativo.
Da qui, attraversando un tratto di via Gusmaria e di via Concia, giungeremo alla chiesa di Santa Maria Nuova, una delle più antiche della città, sia pure più volte ristrutturata nel secolo scorso, famosa perché contiene la cripta degli Aldighieri. Ritornati in via Garibaldi, percorreremo un tratto di via Cassoli, poi svolteremo a sinistra per corso Vittorio Veneto, in fondo al quale si trova il serbatoio dell'acquedotto (1930-32), eretto sul sedime di un'area ricca di storia. La monumentale struttura novecentesca, recentemente restaurata dall'Amministrazione comunale, è stata realizzata infatti nell'area dove insisteva la seicentesca Fortezza pontificia, che a sua volta fu costruita nel sito occupato un tempo dalla delizia di Belvedere e dal Castel Tedaldo, quest'ultimo eretto poco prima dell'anno mille da Tedaldo di Canossa.