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CENTRO 'ALDO LUPPI' A POROTTO - Presentazione del libro di Tonino Franchini

28-01-2009 / Giorno per giorno

Tonino Franchini (Porotto 1925- Livorno 1991) fu uno chef di fama nazionale che negli anni '70-'80 fece conoscere il nome di Ferrara anche come scrittore di ricette inedite, pubblicate poi da prestigiose case editrici.
Venerdì 30 gennaio alle 17, presso il Centro Culturale - Biblioteca "Aldo Luppi" di Porotto, la Circoscrizione Nord Ovest ne presenta il libro "Testimone di valori " curato da Gianna Vancini. Il volume, che contiene testi in prosa e poesia sia editi sulla rivista nazionale "Il cuoco" sia inediti, oltre ad un importante apparato iconografico, ha visto la luce proprio grazie alla nipote Gianna Vancini, che ha ritrovato queste novanta pagine sotto forma di bozza tra i manoscritti e i dattiloscritti dello zio. Alla presentazione di venerdì saranno presenti la presidente della Circoscrizione Nord-Ovest Paola Boldrini, la curatrice Gianna Vancini e Alessandro Moretti.

LA SCHEDA - La notorietà di Tonino Franchini fu consacrata alla fine degli anni '60 quando a Milano, nel ristorante che gestiva, frequentato da noti calciatori, scrittori e attori, propose un piatto innovativo come gli spaghetti al caffé. La sua genialità veniva proprio dalla sapiente unione che sapeva creare con ricette tradizionali e l'accostamento di ingredienti nuovi, frutto della sua creatività e del suo estro. Nacque così una "cucina nuova, moderna, sociale che pur si richiamava alla saporita cucina dei ducati rinascimentali e che egli riprese e continuò in veste moderna codificandola in ricette dal linguaggio asciutto, essenziale, in cui lasciava volutamente spazio alla libertà di esecuzione della massaia che aveva così la possibilità di agire con fantasiosa indipendenza, pur sotto la guida". Benché avesse vissuto per lunghi anni lontano dalla sua città natale, da questo libro si evince chiaramente lo stretto legame che egli aveva con la sua terra. Infatti nei titoli delle sue ricette rivivono i principi di casa d'Este, le strade di Ferrara e di Porotto in cui visse la sua giovinezza.
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