MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA - Disegni e testimonianze dell'internamento (Giornata della Memoria)
29-01-2009 / Giorno per giorno
La sala espositiva del Museo del Risorgimento e della Resistenza ospiterà dal 30 gennaio al 15 febbraio la mostra-studio "L'internamento dei militari italiani. Disegni e testimonianze" dai fondi archivistici del Museo del Risorgimento e della Resistenza, a cura del Centro di Documentazione Storica del Comune di Ferrara. Promossa nell'ambito del Comitato 27 Gennaio (Giorno della Memoria), la mostra focalizza aspetti delle problematiche della prigionia e dell'internamento militare italiano nel corso di anni cruciali del secondo conflitto mondiale. La tematica affrontata si avvale dei cosiddetti "tesori nascosti" del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara e, in modo particolare, del Fondo Ferruccio Ferrucci, costituito da disegni (di cui fu sovente anche autore, con il Capitano Augusto Gorisi e il Tenente Oberando Zanin), scritti e documenti che narrano le vicissitudini sue e dei compagni dalla loro cattura da parte dei tedeschi sull'isola di Lero, la sera del 16 novembre 1943 al loro rientro in Italia. L'inaugurazione della mostra è in programma venerdì 30 gennaio alle 17 e sarà visitabile ad ingresso libero dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Il corpus di disegni esposto scandisce a grandi linee emozioni, sofferenze morali e materiali successive alle eroiche azioni di Lero: ne sono protagonisti ufficiali della Marina Militare e di altre Armi, con "i superstiti valorosi comandanti delle 24 leggendarie batterie, uniti in durissime esperienze pluriennali nei campi". La storia di queste vicende è tracciata nel volume, di Ferruccio Ferrucci, Kriegsfangener. 1943-1945, edito a Ferrara nel 2003. L'autore e i suoi compagni di prigionia furono costretti a ben cinque trasferimenti in campi d'internamento, dal 18 novembre 1943 al 28 agosto 1945. Dopo la loro liberazione, dovettero ancora attendere, in due campi, prima del loro rientro in Italia, avvenuto il 3 settembre 1945.
Scrive Ferruccio Ferrucci nella sua opera: «Le persone, ritratte nei momenti più interiori di meditazione e di sofferenza morale e materiale (
) onorate da "Encomio solenne" e decorate in gran parte "sul campo" con Medaglie e Croci al Valor Militare, rimasero sempre unite, passando da un campo di prigionia all'altro e finendo la durissima stagione come "Volontari della Fame", alla quale furono maggiormente assoggettati per il netto rifiuto al lavoro e a qualsiasi altra forma di collaborazione».
La vita nelle baracche di prigionia trascorse così tra soprusi, apprensioni, rischi, gesti di solidarietà e di amicizia. I disegni furono realizzati con modalità tecniche diverse, a seconda dei mezzi a disposizione: si vedano, ad esempio, quelli su scatole contenenti generi alimentari inviati ai prigionieri.
L'apparizione del colore nei disegni di Ferruccio Ferrucci fa da contrasto a quelli in bianco e nero, a testimonianza di riacquistata voglia di vivere e di certezza di libertà.