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SCUOLA DELLA NONVIOLENZA - Occasioni ed esperienze per riparare alla violenza

24-02-2009 / Giorno per giorno

Mercoledì 25 febbraio alle 21, nella sede della Galleria del Carbone (via del Carbone 18/a) avrà luogo un nuovo appuntamento della Scuola della Nonviolenza dal titolo "Occasioni ed esperienze per riparare alla violenza". Relazionerà Giordano Barioni, educatore, coordinatore della comunità educativa Don Calabria e impegnato in progetti sull'affido familiare.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Abbiamo aperto questa rassegna parlando delle forme invisibili di violenza che colpiscono i bambini mettendo in pericolo la loro crescita. Successivamente ci siamo soffermati in particolare sulla violenza assistita, ovvero sul male che procura la violenza familiare anche quando questa non colpisce fisicamente i bambini, ma i piccoli ne sono semplicemente spettatori. Tutte queste situazioni possono poi riprodursi nella vita delle giovani generazioni, che in taluni casi si trovano a riprodurre con il loro comportamento ciò che hanno visto e subito. Nell'insieme, uno sguardo sufficiente a comprendere come in molti i casi, e magari temporaneamente, bambini o ragazzi hanno bisogno di trovare un luogo accogliente e diverso dalla propria famiglia, perché i genitori non sono attualmente in grado di occuparsi di loro o, ancora, perché i ragazzi stessi hanno commesso un reato e la giustizia minorile ha disposto per loro un percorso educativo, in alternativa a quello più specificamente sanzionatorio costituito dal carcere minorile. Comunità educative e famiglie affidatarie entrano dunque in gioco in modo significativo, fornendo una risposta concreta all'esigenza di attingere a competenze educative al di fuori della famiglia naturale. È un settore nel quale vi è ancora molto da fare, a tanti livelli, da quello politico (con le decisioni che a livello legislativo ed economico determinano o limitano nei fatti queste azioni), a quello della ricerca e della comprensione dei fenomeni, dell'organizzazione dei servizi, della valutazione dell'operato…
C'è anche uno spazio per l'apporto individuale. Gli operatori del settore ci dicono infatti che, oltre alle famiglie affidatarie in senso pieno, sarebbe importante il supporto di nuclei familiari o singoli adulti anche per funzioni specifiche (fare i compiti per la scuola… trascorrere insieme il fine settimana..), mentre le comunità educative ricercano aperture e contributi dal territorio per offrire ai ragazzi maggiori opportunità.