INCONTRO CON L'AUTORE - Giovedì 28 ottobre alle 17 nella sala degli Stemmi del Castello
Antonio Pennacchi a Ferrara per presentare il suo 'Canale Mussolini'
25-10-2010 / Giorno per giorno
Antonio Pennacchi, autore del romanzo "Canale Mussolini" vincitore del premio Strega di quest'anno, sarà il protagonista dell'incontro in programma giovedì 28 ottobre alle 17 nella sala degli Stemmi del Castello Estense. All'iniziativa, promossa da Asppi con la collaborazione della rivista 'Limes' e il patrocinio dei Comuni di Ferrara e Tresigallo e della Provincia di Ferrara, interverranno a fianco dello scrittore la presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra, il vice sindaco di Ferrara Massimo Maisto, il sindaco di Tresigallo Maurizio Barbirati, il direttore di 'Limes' Lucio Caracciolo e Giuseppe Parlato, ordinario di Storia Contemporanea. Il coordinamento sarà affidato ad Alfredo Zagatti, presidente nazionale Asppi. Parteciperà la signora Rosalba Rossoni. Durante l'incontro saranno inoltre discussi gli articoli "Tresigallo: l'anti-Ferrara del compagno Rossoni" pubblicati da Limes nel volume 'Stregati da Pennacchi'.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) - Il libro di Pennacchi è un romanzo incentrato sulle vicende della realizzazione del "canale Mussolini", asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. I suoi argini sono scanditi da eucalypti immensi che assorbono l'acqua e prosciugano i campi, alle sue cascatelle i ragazzini fanno il bagno e aironi bianchissimi trovano rifugio. Su questa terra nuova di zecca, bonificata dai progetti ambiziosi del Duce e punteggiata di città appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal Nord. Tra queste migliaia di coloni ci sono i Peruzzi. A farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio Pericle. Con lui scendono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. E poi la nonna, dolce ma inflessibile nello stabilire le regole di casa cui i figli obbediscono senza fiatare. Il vanitoso Adelchi, più adatto a comandare che a lavorare, il cocco di mamma. Iseo e Temistocle, Treves e Turati, fratelli legati da un affetto profondo fatto di poche parole e gesti assoluti, promesse dette a voce strozzata sui campi di lavoro o nelle trincee sanguinanti della guerra. E una schiera di sorelle, a volte buone e compassionevoli, a volte perfide e velenose come serpenti. E poi c'è lei, l'Armida, la moglie di Pericle, la più bella, andata in sposa al più valoroso. La più generosa, capace di amare senza riserve e senza paura anche il più tragico degli amori. E Paride, il nipote prediletto, buono e giusto, ma destinato, come l'eroe di cui porta il nome, a essere causa della sfortuna che colpirà i Peruzzi e li travolgerà.
Il libro di Pennacchi ha ricevuto notevoli consensi di pubblico e di critica, aggiudicandosi nel 2010 la sessantaquattresima edizione del premio Strega.
Sessant'anni, originario di Latina, operaio in fabbrica a turni di notte fino a dieci anni fà, Pennacchi si è imposto all'attenzione nel 2003 con Il fasciocomunista, da cui è stato poi tratto il film «Mio fratello è figlio unico», con Riccardo Scamarcio e Elio Giordano. Fra i suoi libri anche Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni e Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce. Tutti i libri che precedono Canale Mussolini, sono considerati dall'autore «preparazione o interludio a questo».