Riconoscimento "Città di Ferrara"
04-07-2001 / Giorno per giorno
RICONOSCIMENTO "CITTA' DI FERRARA" Venerdì 6 luglio alle 10 nel salone d'Onore della Residenza Municipale, in occasione della giornata dedicata alla Relazione del sindaco Gaetano Sateriale sul secondo anno del suo governo, sarà consegnato per la prima volta il Riconoscimento "Città di Ferrara", che sarà assegnato d'ora in poi, annualmente, a ferraresi affermatisi in Italia e all'estero e a non ferraresi distintisi a Ferrara per le loro specifiche attività. In questa prima edizione del Riconoscimento i premiati, individuati nel settore culturale, sono lo scrittore esperto in lingue straniere e inventore dell'"europanto" Diego Marani e i registi argentini del Teatro Nucleo Cora Herrendorf e Horacio Czertok. Il premio consisterà in un "Ippogrifo" realizzato dall'artista ferrarese Maurizio Bonora. Si allega curriculum dei premiati. DIEGO MARANI Diego Marani è nato a Ferrara nel 1959 e qui ha frequentato il liceo classico "Ludovico Ariosto". Nel 1983 ha conseguito la laurea in "Interpretazione Francese e Tedesco" alla Scuola Superiore di lingue moderne per traduttori e interpreti di conferenze all'Università di Trieste. Dal 1989 al 1990 ha poi frequentato corsi di lingue olandese, finlandese e sloveno presso il Segretariato Generale del Consiglio dei Ministri della Unione Europea, presso la Nederlandse Academie di Bruxelles e nelle università di Leuven, Joensuu ed Helsinky. Dal 1983 svolge attività di interprete free-lance in Italia ed è il traduttore principale e revisore presso il Segretariato Generale del Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea per le lingue francese, inglese, olandese e finlandese. Diego Marani non possiede un vero talento solo per le lingue, ma per i linguaggi, la comunicazione e i giochi di parole in generale. All'impegno professionale accompagna una intensa attività come scrittore. Attività testimoniata da una lunga serie di pubblicazioni (racconti, romanzi, traduzioni di romanzi, saggi e articoli) scritti sia in lingua italiana che in "europanto", l'ultima della quali è il romanzo "Nuova grammatica finlandese" edito nel 2000 da Bompiani. E proprio dell'"europanto" Diego Marani è considerato padre e inventore (o forse scopritore?), una lingua artificiale che sta pian piano crescendo e a cui i grandi quotidiani (ultimo, l'edizione web del New York Times) stanno dedicando numerosi articoli. L'Europanto, ha affermato in una recente intervista lo stesso Diego Marani, è l'unica lingua al mondo che si impara senza studiarla, è come un linguaggio jazz, dolce e musicale. E' quasi una lingua madre che gli europei occidentali di media cultura sono in grado di parlare senza accorgersene, attingendo al loro vocabolario di conoscenze. Basta mescolare tutte le parole conosciute di lingue straniere. Un 42 per cento di inglese, un 38 per cento di francese, un 15 per cento misto delle altre lingue europee, un 5 per cento di fantasia e il gioco è fatto. L'europanto, ha confermato Marani, è nato "per scherzo, per ridere tra colleghi" negli uffici del Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea. Dapprima è servito per scrivere oroscopi poi ricette di cucina, quindi politica-fai-da-te (ribattezzata subito "brikopolitiek"). Nel 1986 diviene il linguaggio di una rubrica fissa dal titolo Der europanto brikopolitiek sul settimanale belga "Le Soir illustré" e dal 1987 di una rubrica sul quotidiano svizzero "Le Temps". Da ricordare poi, sempre in "europanto" la pubblicazione parigina di una raccolta di racconti dal titolo "Le adventures des inspector Cabillot". L'attività di Marani, così come la diffusione del nuovo linguaggio, grazie soprattutto a Internet, sono in forte ascesa e la notizia di questa nuova lingua artificiale facile e divertente, corre omai veloce anche a livello mondiale. CORA HERRENDORF- HORACIO CZERTOK Cora Herrendorf è nata a Buenos Aires (Argentina) nel 1949 e Horacio Czertok a Comodoro Rivadavia (Patagonia, Argentina) nel 1947. Provenienti da esperienze diverse, nel 1974 creano a Buenos Aires il Teatro Nucleo, un teatro laboratorio di carattere comunitario, basato sulla ricerca sia dell'attore sia dei suoi rapporti con la comunità d'origine. Il gruppo, attivo nelle area disagiate della grande metropoli e nell'Ospedale Psichiatrico, fonda ed edita la rivista "Cultura", voce del gruppo e mezzo di sussistenza, nella quale vengono diffuse per la prima volta in America Latina le esperienze teatrali teoriche e le tecniche più attuali. Il colpo di stato del generale Videla (è il marzo del 1976) sorprende il Teatro Nucleo in tournée in Italia. La loro sede di Buenos Aires viene devastata, la casa editrice chiusa e Cora e Horacio vengono a conoscenza di essere iscritti nelle liste nere. Il gruppo si scioglie, alcuni attori tornano in patria. I due registi, su invito del dottor Slavich, direttore dell'Ospedale Psichiatrico di Ferrara, approdano nella nostra città per realizzare una serie di interventi propedeutici alla modernizzazione che culminano nel convegno "La scopa meravigliante" e nella concessione di uno spazio operativo all'interno della struttura come sede provvisoria. Il 1978 vede la rinascita a Ferrara del Teatro Nucleo. Da allora, Cora e Horacio insieme a molti giovani attori ferraresi, italiani ed europei, in oltre vent'anni di lavoro hanno creato numerosi spettacoli e dato vita a una miriade di attività di cultura e pedagogia teatrale. Il Gruppo ha contribuito alla fondazione del Centro Teatrale Universitario di Ferrara ed è riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna quale Organismo Stabile specializzato nel Teatro degli Spazi Aperti. Vero e proprio ambasciatore ferrarese nel mondo grazie ad allestimenti che sanno legare la grande tradizione classica alle problematiche della vita metropolitana, i suoi spettacoli sono ormai una tradizione nei festival e nelle iniziative teatrali in Italia, in Europa, Asia e America Latina. Il Teatro Nucleo ha creato inoltre il "Centro per il Teatro delle Terapie", luogo d'incontro e di ricerca metodologica sull'uso del teatro in ambito terapeutico. Horacio Czertok è attivo come docente di teatro nelle Terapie presso la Clinica Psichiatrica dell'Università di Modena e Reggio Emilia e da quest'anno anche nella Clinica Psichiatrica dell'Università di Ferrara. Ha scritto "Teatro in Esilio", nel quale sono analizzate le sue molte performances registiche e teatrali. Molti attori e attrici formatisi nella scuola del Teatro Nucleo si sono integrati in altre formazioni e hanno creato teatri un po' ovunque, a testimonianza di una scuola e di una esperienza che hanno avuto in Cora e Horacio due validissimi e importanti maestri.