Conferenza stampa del sindaco Gaetano Sateriale e dell'Assessore Paola Castagnotto sull'ospedale di Cona
18-10-2000 / Giorno per giorno
"La confusione e l'incertezza nuocciono gravemente alla salute", è lo slogan coniato dal sindaco Gaetano Sateriale sul polo ospedaliero di Cona durante una conferenza stampa tenutasi oggi in sala di giunta. Il sindaco ha voluto farsi "portavoce dei cittadini" rimarcando il ruolo di controllo e denuncia dell'Amministrazione comunale per costruire risposte certe e comprensibili sul futuro ospedale, rivolgendosi con forza agli interlocutori della Regione e delle aziende sanitarie. "Quale sarà nei prossimi decenni il polo ospedaliero di riferimento della città? Qual è il punto in cui avremo le risposte più qualificate per la nostra salute?", si è chiesto il sindaco. "Per noi - ha detto Sateriale - il polo ospedaliero è a Cona dove ci sarà un'integrazione tra ospedale e universià perché la separazione non è garanzia di qualità, ma porterebbe al declino di entrambi". Sul progetto complessivo di Cona il sindaco è stato esplicito: "non si può pensare di fare Cona 1 come esperimento di ospedale e poi si vedrà cosa succederà. Fin d'ora e con urgenza bisogna pensare al progetto complessivo". Sui tempi per partire con Cona 1 il sindaco non ha dubbi: "La data di ultimazione dei lavori deve essere la data di apertura dell'ospedale. Quindi entro il 2003 l'ospedale dovrà essere funzionante. Non si può finire l'opera e poi lasciarla decadere. Questo è un errore che non si deve commettere". "Siamo contenti - ha detto Sateriale - del recente accordo tra Azienda ospedaliera e impresa di costruzioni per la ripresa dei lavori, perché a cantieri fermi nessuna risposta è credibile. Bisogna però che entrambi dimostrino la volontà di partire subito con i lavori. Così come bisogna partire subito con l'appalto per Cona 2". Da parte dell'Amministrazione comunale - ha annunciato il sindaco - sarà esercitato un controllo costante sul proseguimento dei lavori. "Avevamo già istituito una commissione di controllo che ha fotografato la situazione dei ritardi. A garanzia dei cittadini pensiamo di continuare ad esercitare un ruolo di vigilanza e pertanto ci sarà uno strumento di controllo istituzionale che accompagnerà i lavori". A questo punto resta però la domanda di cosa succederà dell'attuale S. Anna, si è chiesto il sindaco. "La manutenzione del S. Anna non deve essere abbandonata per non correre il rischio di ridurre quell'ospedale in una situazione da terzo mondo. Viceversa gli investimenti di ampliamento non devono essere fatti. Vanno invece fatti investimenti in tecnologie e professionalità per migliorare il servizio e per evitare la fuga dei cervelli. Questi investimenti devono essere fatti da subito perché fin d'ora c'è la domanda da parte dei cittadini. Non bisogna però coltivare l'illusione che avremo due ospedali", ha chiarito Sateriale. "Vedo che anche una parte rilevante dell'opposizione comincia a sostenere l'ipotesi di investire su Cona. Questo ci fa molto piacere perché vuol dire che la città nel suo insieme crede in un progetto serio per la sanità". Come si finanzia questo progetto di sanità? "Non dobbiamo accontentarci delle risorse di cui già disponiamo. Dobbiamo puntare ad un progetto per la città e reperirle lì dove sono. Il governo in primo luogo, perché l'ospedale di Cona è in linea con l'idea di sanità espressa dal governo nazionale che è contrario ai mega ospedali che sostituiscono i servizi territoriali. Dobbiamo presentarci a Roma con un progetto tagliato sull'orientamento del governo. Non ci interessa un piccolo ospedale locale, ma una struttura coerente con la politica sanitaria nazionale che punti alla qualità e sia punto di riferimento non solo provinciale. Poi la Regione, l'Università che farà didattica e ricerca e, perché no, costruirà un campus a Cona. L'Università non può considerarsi solo ospite. Inoltre, le aziende sanitarie hanno un patrimonio immobiliare inutilizzato che possono dismettere per usare le risorse in questo progetto. Qualcuno propone i contributi da parte dei privati. Personalmente è un'idea che mi piace molto. È giusto che le Fondazioni e le banche locali si facciano promotrici di questa iniziativa nella quale non possono restare neutrali". Sempre sul S. Anna un'altra domanda che il sindaco si è posto è cosa resterà. "Oggi i cittadini sono costretti a migrare anche fuori regione per trovare risposte per la salute. Dobbiamo garantire loro un posto il più vicino possibile che dica in caso di bisogno cosa hanno e dove devono andare per curarsi. Al S. Anna deve restare un polo ambulatoriale di prima accoglienza, i servizi amministrativi, quelli di assistenza sanitaria più che ospedaliera. L'Usl po-trebbe trasferirsi lì, così come la sede del distretto, quando li faremo, la medicina di comunità, il punto di accoglienza per anziani, un punto di primo soccorso per le cose meno gravi, perché per le cose più serie è bene che il pronto soccorso sia vicino al posto in cui poi si faranno gli interventi e a Cona 1 ci saranno ben 18 sale operatorie con strutture all'avanguardia". Sateriale ha sottolineato qual è il ruolo dell'ente pubblico, cioè quello non di come si attuano i progetti, che è un compito tecnico delle aziende sanitarie, ma su cosa intervenire e quando. Il sindaco ha poi assunto l'impegno da parte dell'Amministrazione comunale a realizzare le opere di collegamento (tangenziale e metropolitana di superficie) entro il 2003. L'assessore Castagnotto ha sottolineato l'importanza del fatto che il Comune sia tornato ad essere soggetto promotore di progetti. "La mission degli enti locali è quella di indicare le linee politiche di intervento per la tutela della salute. Noi dobbiamo occuparci sempre più dei piani per la salute e della prevenzione insieme alle aziende".