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Tributo a Miles Davis e Pablo Picasso - 28 ottobre 2000

24-10-2000 / Giorno per giorno

Sabato 28 Ottobre - Ore 21.30 - Sala Estense TRIBUTO A MILES DAVIS E PABLO PICASSO Richard Clay, tenor saxophone and flute; Jimmy Owens, trumpet; Curtis Fuller, trombone; Ronnie Mathews, piano; Ira Coleman, bass; Joe Chambers, drums; Ray Mantilla, percussions Quella di sabato sarà una giornata interamente dedicata alla figura del grande Miles Davis ed un tributo a Pablo Picasso. Per la città si tratta di un evento di rilievo. Innanzitutto, per il valore internazionale dei sette musicisti impegnati: tra loro Curtis e Mathews suonarono con il maestro sia in sala d'incisione che in tour. Ferrara, città ormai vocata al jazz per la presenza del Jazz Club che ogni hanno organizza concerti di alto livello, ha voluto fare di più: prima città in Italia ha dedicato alla figura del musicista scomparso una strada a San Bartolo che sarà inaugurata alle 17.30 alla presenza dei musicisti. Per la città, poi, sarà l'occasione per riaprire la nuova Sala Estense, dopo tre mesi di lavori di ristrutturazione, con un'iniziativa eccezionale. Durante il concerto saranno proiettate le immagini delle opere pittoriche dell'ultima personale di New York di Miles Davis. Sarà un tributo a due personalità artistiche apparentemente così distanti: Davis e Picasso Davis amava moltissimo avventurarsi nei territori della musica spagnola, si pensi alla storica incisione del "Concierto de Aranjuez" per big band con arrangiamento di Gil Evans, o alle numerose incursioni nel mondo del flamenco di "Sketches of Spain" e "Kind of Blue", per citare gli episodi più noti. È poco noto che Miles, accanto alla passione per la musica, coltivava un grande amore per la pittura che lo spinse, soprattutto a partire dagli anni del silenzio discografico (1975-1980), a divenire egli stesso un interessante autore di opere di stampo postcubista e surrealista. Ne è testimone la personale di New York del 1991, testamento pittorico del grande trombettista proprio nell'anno della sua morte. A tradurre in musica questa particolare vena di Davis sarà una autentica all-stars radunata attorno al leader tenorsassofonista e flautista Richard Clay. Con lui una sezione fiati che annovera il trombettista bop, Jimmy Owens, già con Mingus, Hampton ed Ellington, e uno dei massimi esponenti del trombone jazz: l'ex Jazz Messangers Curtis Fuller. La ritmica, oltre ad un piano trio formato da maestri come Ronnie Mathews, Ira Coleman e Joe Chambers, vede protagonista "les manos de fuego" delle percussioni di Ray Mantilla, numero uno del latin jazz newyorchese.