Risposta dell'assessore Merighi al consigliere Brandani in merito all'articolo: "La giunta applica leggi che ignora"
03-11-2000 / Giorno per giorno
Assessorato Lavori pubblici, Edilizia monumentale, Polizia municipale, Patrimonio (aspetti non finanziari), asses. Vainer Merighi. In merito all'articolo pubblicato su il Resto del Carlino del 3/11/2000 dal titolo "La giunta applica leggi che ignora", con il quale il consigliere capogruppo di An Enrico Brandani solleva il caso relativo alla delibera di adozione del programma triennale 2001-2003 dei lavori pubblici, si fanno alcune precisazioni. La norma vigente prevede effettivamente l'approvazione del programma triennale delle opere pubbliche da parte del Consiglio comunale. La novità introdotta per la prima volta quest'anno, da un decreto del 21 giugno 2000, consiste nel prevedere una fase preliminare in cui il programma è adottato dalla giunta e reso pubblico per 60 giorni al fine di consentire la partecipazione democratica di tutti i cittadini consentendo loro di formulare osservazioni e/o suggerimenti e di prendere visione di ciò che l'Amministrazione ha intenzione di fare. C'è così la possibilità di apportare variazioni e integrazioni. Rispetto al passato la novità non è di poco conto poiché prima i programmi triennali arrivavano in consiglio senza che l'organo elettivo e i cittadini ne prendessero visione. La norma non chiarisce che debba essere la giunta ad adottare il programma triennale, ma si limita a dire che deve essere "adottato dall'organo competente" senza specificare quale organo. In sede di riunioni dell'Anci l'orientamento interpretativo assunto generalmente dai Comuni è quello di ritenere la giunta quale organo competente tanto che la stragrande maggioranza dei Comuni dell'Emilia-Romagna, tra cui Bologna e Modena, si sono mosse come Ferrara. Per quanto riguarda il fatto che la delibera sia stata dichiarata immediatamente eseguibile in base ad una legge soppressa, si ricorda al Consigliere Brandani che l'atto è stato adottato in un periodo in cui era ancora vigente la legge stessa (142 del '90) dal momento che il decreto legislativo 267 è entrato in vigore il 13 ottobre 2000. Pertanto, l'Amministrazione si è mossa nel pieno rispetto delle norme, non ha scavalcato il Consiglio e i dirigenti responsabili degli atti hanno agito con professionalità e correttezza. Si è lavorato, quindi, per allargare le fasi della partecipazione preventiva dalla quale anche i consiglieri potranno trarre giovamento in sede di approvazione definitiva.