Nessuno stop alle domeniche senz'auto
09-11-2000 / Giorno per giorno
Conferenza stampa dell'Assessore all'Ecologia urbana Alessandro Bratti. Erano presenti Gianni Stefanati responsabile dell'ufficio biciclette del Comune, Ivan Graldi direttore dell'Arpa provinciale, Enrico Ghigli e Rita Canossa della sezione Arpa di Ferrara. "Nel 2001 le domeniche senz'auto si faranno indipendentemente da quale sarà il governo centrale e da quello che deciderà. Si partirà a febbraio e si arriverà a giugno perché questo è l'impegno assunto dalla giunta. Non abbiamo intenzione di fare passi indietro rispetto ad una scelta già fatta". Lo ha annunciato oggi nella conferenza stampa l'Assessore Bratti sgombrando il campo dalle polemiche sollevate per la mancata adesione di Ferrara alla giornata senz'auto di domenica 5 novembre. È stata anche l'occasione per fare il bilancio delle iniziative che hanno visto la nostra città come capofila e coideatrice, insieme al Ministero dell'Ambiente, delle giornate senz'auto a livello nazionale. Si è partiti dalla cronistoria delle giornate ecologiche, da quella del 22 settembre '99 che vide Ferrara alla testa di un'iniziativa accolta con tiepidezza da altre città, ma che ha portato a Ferrara un riconoscimento europeo per un progetto presentato a Bruxelles. Con l'insediamento del Ministro Bordon all'Ambiente e un nuovo decreto sono state stabilite altre giornate a piedi. La prima domenica di giugno, il 22 settembre scorso (giorno infrasettimanale al quale hanno aderito poche città) e tre domeniche autunnali. E qui Bratti ha svelato un retroscena: "ad ottobre era prevista una giornata senz'auto che è passata sotto silenzio perché il ministero ci ha dormito su". La giornata di settembre, invece, ha avuto una scarsa adesione perché nel nuovo decreto, a differenze di quello dell'"era" del Ministro Ronchi, non sono previsti finanziamenti. Nonostante ciò Ferrara ha aderito perché è stata organizzata in modo tale da fare una vera e propria sperimentazione di chiusura in una giornata in cui i cittadini si spostano per lavoro. Così si sono sperimentati i bus navetta dai parcheggi e più in generale si è testato il livello di organizzazione nella gestione del traffico. Bratti è poi passato a snocciolare le cifre: una giornata di chiusura al traffico costa all'Amministrazione 19 milioni, ma con il vecchio decreto del periodo del Ministro Ronchi abbiamo portato a casa un miliardo e 960 milioni dal ministero per il ricambio degli autobus elettrici e a metano, 12 milioni dalla Regione, altri 33 milioni dal ministero quale contributo alle spese di organizzazione. A dicembre, ha annunciato Bratti, ci sarà un convegno in cui saranno presentati i dati e gli studi fatti dall'Arpa sull'inquinamento atmosferico a dimostrazione di come sia ormai incontrovertibile il fatto che esso dipenda dal traffico veicolare, "anche se qualcuno vorrebbe mettere in discussione questo dato", ha detto Bratti. A questo proposito i rappresentanti dell'Arpa hanno illustrato alcuni dati significativi sull'inquinamento su due giornate a piedi: quella del 9 aprile e quella del 22 settembre. Per la prima, rispetto ad altre due domeniche dello stesso mese a traffico normale (16 e 23) si è verificata una effettiva riduzione degli inquinanti, per la seconda, raffrontata con venerdì 29 settembre, non ci sono stati significativi cambiamenti. La spiegazione è dovuta al fatto che le condizioni metereologiche giocano un ruolo importante: il sole e l'alta pressione fanno ristagnare gli inquinanti e facilitano i processi di ossidazione. E questo è il caso del 22 settembre, mentre l'assenza di sole e un alto rimescolamento dell'aria dovuta all'arrivo di una perturbazione spazzano via le sostanze nocive. Cosa che, invece, è avvenuta in aprile. Questo spiega anche perché in aree aperte, dove pure c'è un alta concentrazione di auto come l'Ipercoop le Mura e Il Castello dove sono stati fatti dei rilievi, i dati restano al di sotto di quelli del centro. Per quanto riguarda gli inquinanti secondo l'Arpa dai motori dei mezzi di trasporto deriva il 70% del monossido di carbonio, il 60% dell'ossido di azoto, il 40% degli idrocarburi, il 70% del benzene. I due componenti più pericolosi sono il benzene e le polveri fini queste ultime al centro dell'attenzione dell'Oms quale causa di numerose malattie dell'apparato respiratorio che a Ferrara sono molto superiori ai limiti. Sempre in tema di mobilità l'idea dell'Assessore all'Ambiente, in accordo con quello alla Mobilità Carlo Magnani, è di avviare il confronto sul Piano Urbano del Traffico in un workshop alla presenza dei componenti del Forum dell'Agenda 21, dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste, dei commercianti, delle associazioni di categoria, in una giornata in cui le varie componenti si confrontano alla luce del sole. Rispetto al passato viene cancellata la prassi degli incontri separati che richiedevano molto più tempo senza mai giungere ad un confronto diretto tra le varie parti e le diverse prospettive.