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Il successo dei Contratti di prima esperienza

20-12-2000 / Giorno per giorno

Conferenza stampa del Sindaco Gaetano Sateriale e dell'Assessore Provinciale alla Formazione professionale Maria Rita Lodi. Sono stati un successo i Contratti di prima esperienza (più noti come Cpe) in questo primo anno di applicazione. Su 15 progetti approvati e finanziati sono stati attivati 112 Cpe per 20 mila ore di formazione da erogare. Sono state coinvolte 38 aziende e sette centri di formazione professionale a livello provinciale. Ieri nella sede del Consiglio Provinciale al Castello Estense il Sindaco e l'Assessore Provinciale hanno fatto il punto sullo stato di attuazione dei Cpe. L'idea innovativa proposta da Sateriale, che ha trovato attuazione a luglio scorso, è quella di costruire dei percorsi formativi all'interno delle aziende per i giovani diplomati o laureati. Dopo un periodo di formazione si può accedere ad un contratto a tempo determinato per sei o 12 mesi, periodo durante il quale ad un lavoro vero corrisponde uno stipendio pieno per i ragazzi. Condizione per le imprese di accedere a questa forma contrattuale, che si avvale di contributi europei, è che i ragazzi vengano inseriti in nuovi progetti produttivi e non per far fronte alle varianze di mercato. "Avevamo affidato alle aziende una bella scommessa che è quella di occuparsi della formazione, una prassi non troppo praticata nel nostro paese. Si è sempre puntato sulla formazione esterna alle aziende, perché, invece, non usare il loro patrimonio professionale per una formazione vicina alle reali esigenze del mondo del lavoro?", ha detto il Sindaco. "Il successo di quest'anno - ha aggiunto il Sindaco - non ci consente di tirare i remi in barca, ma di far sì che il 2001 sia ancora più ricco di iniziative per avvicinare la scuola al mondo del lavoro". L'esperienza dei Cpe è nata cercando tra le pieghe della normativa esistente in materia di lavoro. Non esistono, infatti, norme specifiche per costruire un percorso formativo come quello dei Cpe. "A Ferrara abbiamo avuto un'idea buona anche per altre aree del paese, perché il nostro mercato del lavoro non è diverso da quello del resto d'Italia. Abbiamo inventato un canale che il legislatore potrebbe utilizzare per mettere in campo strumenti utili per la diffusione di questo tipo di contratti. Se fossero previsti contributi statali e normative specifiche il percorso sarebbe più facile", ha detto Sateriale lanciando un appello affinché i Cpe possano trovare una sponda legislativa. D'altra parte anche le aziende devono considerare questo strumento "non come una flessibilità in ingresso, perché per quella ci sono altre opportunità e altri contratti, ma come una risorsa per portare in casa idee nuove, entusiasmo, nuovi modi di vedere le cose. Per i giovani, invece, può essere l'occasione di capire che cos'è il lavoro standoci dentro. Il lavoro è una cultura, è comunicazione, è cooperazione con altri individui e dunque è molto di più di una mansione e di una retribuzione. Noi vorremmo rendere più ricchi di esperienze i nostri giovani", ha concluso il Sindaco.