Nessuna altalena per le rette degli asili
13-02-2001 / Giorno per giorno
Nota dell'Assessore al Diritto allo studio e Riqualificazione professionale, Alfredo Valente. In riferimento all'articolo apparso a pagina 9, sabato 10 febbraio, dal titolo "Rette in altalena per asili e mense", si precisa quanto segue. Per quanto riguarda nidi e materne, l'applicazione dell'Isee per la determinazione delle tariffe è stata fatta in modo corretto e attento nello scorso mese di luglio. L'intento dell'Amministrazione, con l'applicazione dell'Isee, era di ottenere un sostanziale pareggio in termini di entrate rispetto al vecchio sistema. Per questo è assolutamente falso affermare (come fa il consigliere circoscrizionale di An Luca Cimarelli) che i genitori con "l'applicazione indiscriminata del redditometro si erano visti raddoppiare la retta". Proprio per evitare un aumento indiscriminato delle rette il 23 ottobre sono stati adottati dei criteri che hanno consentito di rispettare l'obiettivo di non aumentare le entrate derivanti dalle rette, tanto che oltre il 50% degli utenti pagherà una retta uguale o inferiore rispetto all'anno scolastico precedente. Se dovesse registrarsi un eventuale lieve diminuzione delle entrate non sarà certo pregiudicato il funzionamento delle scuole, né tanto meno ciò "non consentirà all'Amministrazione il mantenimento dell'alto livello dei servizi delle materne e dei nidi". Se si osserva con attenzione e onestà il bilancio di previsione 2001 si nota che la spesa per le scuole d'infanzia è sostanzialmente invariata, a fronte di altre situazioni in cui l'Amministrazione ha effettuato necessari risparmi. Anche per quanto riguarda le mense delle scuole materne statali, elementari e medie non ci saranno aumenti indiscriminati e comunque saranno proporzionati alla ricchezza delle famiglie, per cui è assolutamente falso dire come fa Cimarelli che "le categorie meno abbienti pagano di più". Con l'introduzione dell'Isee accade esattamente il contrario. Anzi, diverse famiglie avranno una riduzione di retta. Tutto questo a fronte di un aumento dei costi (oltre 200 milioni all'anno) dovuto all'introduzione degli alimenti biologici nell'alimentazione dei bambini che ha come obiettivo quello di fornire cibi di alta qualità (come dimostra l'attenzione con cui a Ferrara è stata gestita la vicenda "mucca pazza"). Ma la qualità costa ed è bene sapere che solo una piccola parte degli ulteriori costi è stata "caricata" sulle famiglie. Infine, per quanto riguarda le liste d'attesa, nei prossimi giorni sarà portata in Consiglio Comunale la proposta di modifica dei criteri per la formulazione delle graduatorie. Successivamente sarà possibile effettuare gli inserimenti per i posti ancora vacanti negli asili nido e nelle scuole materne. È bene sapere che si tratta di poche unità su oltre 1.700 posti, per cui il problema è molto limitato e circoscritto, anche se stiamo lavorando per risolverlo velocemente.