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Pagoda di via Putinati. Presa di posizione dell'Assessore Atti

16-11-2001 / Giorno per giorno

Nota dell'Assessore all'Urbanistica ed edilizia privata Raffaele Atti. In merito alla questione della pagoda del ristorante cinese "Shanghai" di via Putinati e alle polemiche seguite è necessario ripercorrere sinteticamente le tappe dell'iter relativo al contenzioso con i titolari. Il 3 luglio scorso è stata rilasciata la concessione edilizia, regolarmente autorizzata dal Servizio attuazione PRG e dalla Commissione edilizia, per il cambio d'uso e per l'esecuzione di opere interne ed esterne al locale. Motivo della controversia, che ha avuto eco sulla stampa, è stato in particolare la costruzione, sull'ingresso principale, della doppia pagoda cinese di colore verde e rosso acceso. A seguito di incontri e sopralluoghi, il 7 settembre scorso si raggiunse un accordo verbale con la proprietaria che si impegnava ad eliminare una delle due pensiline della pagoda, precisamente quella superiore, e a riverniciare sia il tetto della pagoda stessa, sia le colonne, con colori più tenui in armonia con il colore del fondale della casa di Otello Putinati. A seguito di ciò, la giunta, condividendo i termini dell'accordo, espresse l'orientamento affinché si alleggerisse ulteriormente il portale, eliminando i decori di draghi dorati presenti e di spostare la targa commemorativa di Putinati sul fianco dell'edificio, ad un'altezza adeguata tale da essere visibile sia da chi transita sulla via sia da chi fosse interessato a leggerne le iscrizioni. Le azioni seguenti dei proprietari però sono andate in tutt'altra direzione: le decorazioni anziché essere alleggerite sono aumentate e ciò non corrisponde, per dimensione e quantità di manufatti posti, a quanto autorizzato. Di conseguenza, il 13 novembre scorso, ho comunicato alla titolare del ristorante che se non avesse provveduto a modificare il portale e le decorazioni, l'Amministrazione avrebbe attivato il Servizio vigilanza e controllo e interessato l'autorità giudiziaria.