Piazza Municipale restaurata: il primo tassello della riqualificazione del Centro
21-11-2001 / Giorno per giorno
Conferenza stampa per l'illustrazione dei dettagli relativi ai lavori di riqualificazione della Piazza Municipale. Erano presenti il sindaco Gaetano Sateriale, l'assessore ai Lavori Pubblici Vainer Merighi, l'assessore all'Urbanistica Raffaele Atti, Francesco Scafuri del Servizio Beni Monumentali e Chiara Guarnieri della Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna. Il "salotto buono" della città sarà riaperto ufficialmente sabato prossimo con una cerimonia di inaugurazione che prenderà il via alle 15,30 nel Salone del Plebiscito della Residenza Municipale. Qui verranno, infatti, illustrati ai cittadini i punti salienti dell'opera di riqualificazione della Piazza Municipale, dopodiché si assisterà al fatidico taglio del nastro che sancirà la conclusione definitiva dei lavori che hanno riportato la piazza al suo aspetto originario. "L'operazione di recupero e valorizzazione di questa parte del centro storico ha prodotto", secondo l'opinione del sindaco, "risultati di evidente bellezza, che speriamo possano fare della Piazza Municipale un luogo di aggregazione, in cui i giovani, ma non soltanto loro, potranno incontrarsi a qualsiasi ora del giorno, ma anche di sera". Come sottolineato dall'assessore Merighi, quello della Piazza Municipale è il primo degli interventi di riqualificazione con i quali l'Amministrazione punta a dare una nuova veste alle piazze del centro storico di Ferrara, liberandole in maniera definitiva dal passaggio delle auto. Tra l'altro, sempre a partire da sabato 24 novembre, verrà impedito l'accesso alle auto anche in Piazza Castello, da lato di Piazza della Repubblica, alla cui imboccatura sarà installata una grande fioriera. L'assessore Merighi ha illustrato le fasi principali dei lavori che hanno interessato la Piazza Municipale, precisando che l'allungamento dei tempi e l'aumento delle spese, (il costo finale dei lavori è stato di 2 miliardi e 340 milioni), sono stati provocati soprattutto da imprevisti legati ai ritrovamenti archeologici compiuti nell'area. A seguito della scoperta di numerosi reperti di grande importanza storica, la Soprintendenza Archeologica ha, infatti, imposto alcuni vincoli che hanno reso indispensabile una radicale modifica dei progetti, rallentando in maniera evidente l'esecuzione dei lavori. La Soprintendenza si è preoccupata, in particolare, di richiedere la copertura di tutti i rinvenimenti con uno strato di geotessile e ha, inoltre, ottenuto una sostanziale modifica delle scelte già effettuate riguardo alla posa delle varie reti tecnologiche. Secondo il progetto originario, infatti, queste avrebbero dovuto essere collocate nella fascia perimetrale, per rendere più agevoli eventuali futuri interventi di emergenza, ma la necessità di salvaguardare i ritrovamenti archeologici ha obbligato i progettisti a modificare parte del disegno iniziale e a concordare con la Soprintendenza le posizioni più idonee per i pozzetti e gli allacciamenti. La collaborazione nata tra la Soprintendenza Archeologica e l'Amministrazione Comunale in occasione dell'intervento di sistemazione della piazza, si è rivelata particolarmente fruttuosa, come sottolineato sia da Chiara Guarnieri sia da Francesco Scafuri, e ha reso possibile l'approfondimento di molti aspetti legati alle vicende storiche della città. Da entrambe le parti è stata, inoltre, manifestata la volontà di proseguire la collaborazione, in particolare per quanto concerne l'intenzione di dar vita ad un'esposizione permanente degli interessanti oggetti ritrovati nel sottosuolo della piazza. In conclusione, il Sindaco e l'assessore Merighi hanno espresso una serie di ringraziamenti a coloro che hanno reso possibile la realizzazione del progetto e, in particolare, all'Ingegnere Capo Fulvio Rossi, al direttore dei lavori ing. Ferruccio Lanzoni, e ai progettisti del Settore Urbanistica, l'ingegner Antonio Barillari e gli architetti Angela Ghiglione, Raffaela Vitale e Barbara Bonora. Di seguito si riportano alcune note sull'andamento dei lavori e sui risultati delle ricerche storico-archeologiche. Lavori di riqualificazione e nuova pavimentazione della Piazza Municipale NOTE ESSENZIALI A - Fasi principali delle lavorazioni Le fasi principali consistono in : 1 - Scavi, bonifiche e contemporanea indagine archeologica dei siti 2 - Sistemazione delle reti tecnologiche (fognature, acquedotto, gas, ENEL, Telecom, illuminazione pubblica, fibre ottiche) 3 - Riempimenti e compattazione 4 - Posa della rete di raccolta delle acque superficiali 5 - Posa lastre di trachite e granito 6 - Getto del massetto in c.a. 7 - Preparazione del piano di posa e successiva posa dei mattoni 8 - Interventi in cabina ENEL sotto androne 9 - Posa dei corpi illuminanti della illuminazione pubblica 10 - Interventi sotto il volto del Cavallo 11 - Finiture 12 - Sistemazione pavimentazione sotto androne . B - Tempi di realizzazione Vanno così distinti : - 180 gg naturali consecutivi previsti in fase di aggiudicazione - 45 gg conseguenti alla perizia di variante tecnica e suppletiva - 20 gg per eventuale ulteriore proroga in valutazione al Responsabile Unico di Procedimento . Non si sono mai verificate sospensioni dei lavori. Le sospensioni estive sono state di : - 1 settimana per l'Appaltatore (che alla ripresa ha fornito assistenza agli archeologi sul lato Sala Estense nella fase più delicata di scavo della cosiddetta "fontana") - 2 settimane per i posatori dei mattoni. Rispetto ai tempi previsti in perizia gli ulteriori ritardi sono imputabili a : - ritardi negli interventi diretti degli enti gestori (soprattutto AGEA ed ENEL) - spianto e reimpianto del cantiere conseguenti alla visita della Regina di Norvegia - imprevisti nei lavori all'interno dell'androne con conseguente adattamento della rete ENEL alle preesistenze - imprevisti nei lavori edili della cabina ENEL sotto l'androne (spostamento delle reti tecnologiche interne alla cabina). C- Costì dell'opera II quadro economico di progetto prevedeva un impegno di 1201 mil. per lavori con un importo complessivo di 1800 mil. . Con la perizia di variante, si è approvato il nuovo quadro economico con 1551 mil. per lavori ed un importo complessivo di 2340 mil. . Tuttavia per effetto di alcuni recuperi economici il maggiore importo complessivo risulta di 472 mil. (verbale di Giunta n.l3 P.G. 27416 del 05/12/01). Per lavori : - Lavori eseguiti dall'appaltatore (impresa Moretti) 1551 mil. + IVA - Oneri per allacciamenti sottoservizi 144 mil. IVA compresa - Indagini archeologiche 110 mil. IVA compresa - Ulteriori imprevisti ed economie extra appalto 98 mil. IVA compresa Altri costi : - Spese tecniche (progetto, DL, consulenze specialistiche, ecc.) 120 mil. IVA compresa - Indagini e controlli in corso d'opera 7 mil. IVA compresa Indicativamente le varie categorie di lavori sono le seguenti : - scavi e rinterri 19% - reti tecnologiche 34% - pavimentazioni 42% - economie 5% D -Aumento dei costì rispetto alle previsioni progettuali L'aumento dei costi è principalmente dovuto a fatti imprevedibili : 1 - reale stato delle reti tecnologiche presenti nel sottosuolo 2 - adeguamento impianti a nuove disposizioni su inquinamento elettromagnetico (linea ENEL di Media Tensione) 3 - vincoli imposti dalla Soprintendenza Archeologica ai percorsi delle reti tecnologiche 4 - prescrizione della Soprintendenza Archeologica di coprire tutti i rinvenimenti con geotessile 5 - stato del sottosuolo : la fitta rete di cunicoli fognari (antichi) sull'intera area di piazza avrebbe dato luogo nel tempo a cedimenti differenziati ed incontrollabili della pavimentazione, per cui si è reso necessario modificare il progetto della pavimentazione stessa. Si sono realizzati anche risparmi consistenti : 6 - conservazione del collettore fognario principale in quanto la sua sostituzione in corrispondenza a via Garibaldi avrebbe potuto ompromettere la stabilità della residenza Municipale 7 - conservazione della adduttrice principale dell'acquedotto che ha consentito di risparmiare circa 1 mese di lavoro a causa della verifica di potabilità dell'acqua. Le migliorie sono consistite in : 8 - realizzazione della rete per fibre ottiche 9 - adeguamento dei mattoni alle dimensioni originarie (antiche) della piazza . E - Note sull'andamento dei lavori Nonostante la sovrapposizione di molte attività sul cantiere (lavori di appalto, indagini degli archeologi, interventi degli enti gestori reti) la collaborazione tra i vari protagonisti Impresa, Soprintendenza Archeologica, Soprintendenza Monumentale, Dirczione Lavori, Progettisti, Enti) è stata massima. Ciò è stato possibile grazie alla condivisione di un obiettivo comune: il completamento delle opere in tempo utile, limitando per quanto possibile i disagi. Al termine dei lavori, risulteranno eseguite opere ed indagini per circa 1805 mil. (1551+144+110 mil.) nell'arco di appena 8 mesi, corrispondenti ad una produzione media mensile di circa 230 mil. Tale risultato è ragguardevole considerando: le condizioni non ideali in cui si è lavorato (si fa presente che il transito ai pedoni è stato garantito per lunghi periodi di tempo, anche in condizioni straordinarie come durante Buskers Festival con conseguente limitazione della produzione) - l'insieme di tutti gli imprevisti - la particolarità della posa dei mattoni. I lavori sono ultimati. L'attuale avanzamento economico dei lavori (stati di avanzamento lavori) è pari al 85%. Per quanto riguarda l'aspetto estetico i lavori sono stati apprezzati da Arch. Jannucci e da Arch. Alberti della Soprintendenza. F- Manutenzione Per le caratteristiche intrinseche del materiale (mattone) saranno da prevedere oneri manutentivi periodici. Gli aspetti più importanti riguardano : - macchiatura (da oli, pneumatici, escrementi, ecc.) : si risolve con lavaggio con idropulitrice - desfogliazione (da uso di sali contro il gelo o da uso di pale per rimozione neve) sporco comune : si risolve mediante spazzatura. EX CORTILE DUCALE ORA PIAZZA MUNICIPALE NOTE STORICHE (a cura di Francesco Scafuri, Servizio Beni Monumentali del Comune di Ferrara) Gli scavi archeologici di piazza Municipale hanno messo in luce alcune emergenze architettoniche di grande interesse, che consentono già ora e consentiranno prossimamente di aggiungere alcuni tasselli fondamentali per capire l'evoluzione storico- urbanistica di una parte importante del centro storico di Ferrara. Secondo gli studi più recenti il palazzo di Corte, formato originariamente da un corpo di fabbrica su via Cortevecchia e da un altro di fronte alla Cattedrale, risale al XIII secolo, tuttavia non si può escludere che questo primo nucleo sia stato edificato sfruttando strutture fortificate preesistenti. Sappiamo che nella prima metà del '400 lo spazio ora occupato dalla piazza Municipale e dal Giardino delle Duchesse era molto più articolato; infatti, sulle due aree scoperte insistevano alcuni corpi di fabbrica e cortili, come per esempio il Cortile della Fontana e i Cortile dalle Lastre, che costituivano l'antico palazzo degli Estensi. E' bene ricordare inoltre che a quell'epoca la via della Rotta (antica via dei Sabbioni, oggi via Garibaldi) proseguiva anche all'interno dell'attuale piazza Municipale, dividendo praticamente in due parti il palazzo, che si sviluppava quindi pure ai lati della strada. A partire dal 1472, ma soprattutto tra il 1479 ed il 1481, il duca Èrcole I d'Este ordinò una serie di demolizioni e di trasformazioni che modificarono il palazzo Ducale, facendogli assumere rassetto planimetrico attuale. In tale occasione vennero quindi abbattuti diversi corpi di fabbrica e gli antichi cortili con i relativi loggiati. Proprio nel 1481, a conclusione dei lavori più importanti voluti dal duca, si ebbe l'odierna configurazione spaziale del Cortile Ducale (ora piazza Municipale). L'idea di Èrcole era quella di concepire uno spazio libero di rappresentanza piuttosto ampio, che avrebbe potuto rendere più prestigioso e sfarzoso l'accoglimento degli ospiti importanti; allo stesso tempo voleva una piazza sufficientemente capiente da poter accogliere i vari allestimenti scenici delle tante commedie classiche che poi il duca organizzò (es: Menaechmi di Plauto, 1486), oltre al palco d'onore della corte, la scena e le centinaia di persone che assistevano impazienti. Dalle fonti sappiamo che nell'ala sud del palazzo verso via Cortevecchia vi dimorarono nella prima metà del XV secolo Nicolo III d'Este ed il marchese Leonello; successivamente anche Èrcole I d'Este aveva a disposizione alcune stanze in questo corpo di fabbrica. Prima delle demolizioni del 1479 al piano terra l'edificio era caratterizzato tra l'altro da diversi locali di servizio, da botteghe artigiane e da un cortiletto con pozzo, mentre gli scavi archeologici hanno documentato anche l'esistenza di un porticato pavimentato. Al piano nobile invece c'erano le stanze più importanti, come la "Sala degli Imperatori", nella quale il 3 luglio 1473 cenò Eleonora d'Aragona, appena giunta a Ferrara per sposare in duomo il duca Èrcole. Gli scavi condotti nell'estate 2001 verso la Sala Estense hanno consentito una scoperta molto importante: è stata ritrovata una "fontana" che serviva per l'approvvigionamento idrico del palazzo di Corte, dotata di un articolato sistema con vasche, pozzo e cisterna in muratura, la quale verosimilmente poteva alimentare una serie di giochi d'acqua: è una struttura simile ad altre ritrovate nel centro storico, ma di dimensioni veramente ragguardevoli. Tutto fa pensare che potrebbe trattarsi della fontana che si trovava in uno dei cortili più importanti dell'antico complesso architettonico prima delle demolizioni volute dal duca, ovvero "il cortile della Fontana", che viene già citato nei documenti della prima metà del Quattrocento, ma di cui non si conosceva l'esatta ubicazione. Il cortile era caratterizzato anche da un loggiato, scenario ideale per i vari intrattenimenti organizzati dagli Estensi in onore degli ospiti importanti. Sappiamo inoltre che Borso d'Este prima ed Èrcole poi utilizzavano una camera sopra il cortile, mentre in prossimità dalla fontana è segnalata fin dal 1436 una cappella privata del signore. A poca distanza dovevano insistere anche alcuni uffici amministrativi ed altri ambienti di pertinenza della corte, oltre al cosiddetto "cortile dalle Lastre", il più bello del palazzo, anch'esso demolito per ordine del duca.