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La triste vicenda di Armando Bolognesi

23-11-2001 / Giorno per giorno

Nota dell'assessore ai Servizi alla Persona, Sociali e Sanitari Paola Castagnotto e del Responsabile Servizi Sociali dr. Francesco Petrucci In merito alla triste vicenda del sig. Armando Bolognesi ci sia consentito fornire alcune chiavi di lettura. Il sig. Bolognesi era conosciuto dal Servizio Sociale dal 1998 per una serie di vicende personali. Fu concordata un'accoglienza presso la Casona, con un concorso economico pubblico alle spese di accoglienza. La sua insofferenza alle regole comunitarie e il suo spirito di totale indipendenza avevano complicato l'accoglienza stessa. Successivamente anche l'ospitalità presso l'Associazione Viale "K" era stata difficoltosa. In seguito, dopo un ricovero ospedaliero, era stato ospitato presso la struttura privata Dialti, ma anche qui il sig. Bolognesi faticava a seguire le indicazioni terapeutiche. Successiva struttura ospitante fu l'Hotel David di Lido delle Nazioni, con retta solo a parziale carico del sig. Bolognesi. Intanto, anche per assecondare un suo desiderio di rientro a Ferrara, procedeva la pratica per individuare un alloggio pubblico. Nel gennaio 2001 fu trovato quello di via Borsari. L'aver finalmente raggiunto dopo alcuni anni una condizione, per così dire, di indipendenza, aveva rafforzato in lui l'atteggiamento, da sempre mantenuto, di opposizione ai servizi, non accettando le varie forme di aiuto offerte. L'azione di sostegno dei Servizi Sociali è stata, pertanto, svolta controllando periodicamente le morosità sui canoni di affitto e le utenze luce, acqua, riscaldamento, onde evitare rischi di perdita della casa. Ultimamente, sono stati provati inutilmente vari contatti e visite domiciliari al sig. Bolognesi che conduceva una vita piuttosto solitaria ed appartata. Non si può quindi pensare ad uno stato di abbandono, ma questo triste caso ci induce a riflettere ancora una volta sulle difficoltà future di una rete di sostegni alla persona che deve fare i conti con individualità tanto diverse e con i limiti di un sistema che, sempre di più, dovrà poter contare su una rete informale solidaristica.