Giovedì 24 incontro interreligioso al Ridotto del Teatro Comunale
22-01-2002 / Giorno per giorno
Conferenza stampa per la presentazione dell'iniziativa "Dialogo interreligioso e cultura di pace". Erano presenti l'assessore alle Politiche per i giovani e Rapporti internazionali Alessandra Chiappini e il segretario nazionale del Movimento Nonviolento Daniele Lugli. Giovedì 24 gennaio alle ore 17, presso il Ridotto del Teatro Comunale, si terrà un'iniziativa dal titolo "Dialogo interreligioso e cultura di pace", promossa dall'Assessorato ai Rapporti Internazionali del Comune, in collaborazione con le associazioni Pax Christi e Movimento Nonviolento. L'incontro è stato pensato in concomitanza con la giornata del dialogo e della preghiera per la pace tra tutte le religioni, indetta dal Papa ad Assisi. Alla tavola rotonda interverranno gli esponenti delle quattro religioni monoteistiche più diffuse a Ferrara: - Carmine Bianchi, pastore evangelico battista, referente per le chiese etniche minoritarie dell'UCEBI (Unione delle Chiese Evangeliche Battiste d'Italia); - Luciano Caro, rabbino di Ferrara; - Abdur-Razzaq Merighi, del Centro di Cultura Islamica di Bologna; - don Franco Patruno, responsabile dell'Istituto di Cultura "Casa G. Cini" di Ferrara. L'incontro verrà introdotto da Daniele Lugli segretario nazionale del Movimento Nonviolento. Come spiegato dall'assessore Chiappini, questa iniziativa rappresenta il primo momento di un progetto più complesso, intitolato "Ferrara Città per la Pace", che si propone di promuovere, in ambito cittadino, una cultura di pace e di nonviolenza, in collaborazione con le associazioni e i servizi che già sono attivi in questo campo. In particolare, nell'ambito di questo progetto, l'Amministrazione Comunale si adopererà per offrire spazi di dialogo e confronto, per l'approfondimento del tema dei diritti umani e del rispetto verso le diversità. Temi sui quali, come sottolineato da Daniele Lugli, risulta sempre più necessario aprire un dibattito che coinvolga l'intera cittadinanza, in un momento in cui la convivenza civile appare fortemente minacciata, specie a livello internazionale, dalle dilaganti manifestazioni di intolleranza e odio razziale. Particolarmente importante, in questo contesto, appare l'educazione dei più giovani alla pace e alla non violenza, educazione alla quale, come ricordato da Lugli, l'Unesco ha voluto dedicare il primo decennio di questo secolo.