Nubifragio: sarà chiesto lo stato di calamità naturale
07-06-2002 / Giorno per giorno
Conferenza stampa dell'assessore Vainer Merighi. Erano presenti i vertici della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, dell'Acosea, il comandante della Polizia Municipale, i rappresentanti dei volontari. Ottanta millimetri di pioggia in 50 minuti, più del 12% della pioggia caduta in un intero anno. È quanto è successo giovedì pomeriggio in città provocando danni e disagi. "Come è evidente si tratta di un evento eccezionale di fronte al quale non si può far altro che dare prova di efficienza ed è quanto abbiamo fatto in collaborazione con i Vigili del Fuoco, i Volontari della Protezione civile, le forze dell'ordine, la Polizia Municipale". Così l'assessore alla Protezione Civile Vainer Merighi respinge le polemiche su una presunta scarsa manutenzione degli impianti fognari. E precisa: "La quantità d'acqua caduta ieri in un tempo così breve è il triplo di quella che la letteratura tecnica indica per il calcolo delle dimensioni delle fogne. Si pensi solo che per smaltire l'acqua caduta in via Bologna ci sarebbe stato bisogno di una fogna alta quattro metri, il doppio degli attuali due metri. Di conseguenza la manutenzione delle caditoie è un fatto del tutto marginale e ininfluente". Merighi ha anche annunciato che sarà chiesta al Presidente della Regione la dichiarazione dello stato di calamità naturale per i danni causati alle infrastrutture: strade, sistema fognario, attività produttive, agricoltura. La particolare conformazione geomorfologica del territorio comunale al di sotto del livello del mare richiede ingenti investimenti per il sollevamento delle acqua da una quota inferiore a quella del livello del mare. Per questo sono già in programma circa 20 miliardi di vecchie lire di investimenti in collaborazione con i Consorzi di Bonifica. Di questi ben 16 miliardi riguarderanno il Secondo Circondario (zona di Cona) per adeguare la rete idrica e potenziare l'impianto di sollevamento in vista dell'apertura dell'ospedale di Cona e delle infrastrutture che stanno sorgendo e sorgeranno in futuro. Giovedì pomeriggio poi, proprio per l'eccezionalità dell'evento, il collettore di Quacchio (un camerone alto cinque metri) si è riempito oltre misura fino a toccare i quadri elettrici che hanno mandato in tilt le cinque pompe rimaste ferme per venti minuti, dopo che per la pressione i tombini della condotta del sottomura erano saltati tutti, a dimostrazione, hanno aggiunto i tecnici, che le fogne non sono tarate per eventi di questo genere perché non previsti.