Indagine sulle condizioni di vita delle famiglie ferraresi
11-09-2002 / Giorno per giorno
Conferenza stampa per presentare l'"Indagine sulle condizioni di vita a Ferrara nel 2000 - Le famiglie con minori" curata dal Servizio statistica del Comune di Ferrara. Erano presenti il vice sindaco Tiziano Tagliani e la dirigente del Servizio Statistica Lauretta Angelini, Tullio Monini Responsabile dei Centri per le famiglie. Nel settembre del 2000 il Servizio Statistica del Comune di Ferrara ha svolto la seconda indagine triennale sulle condizioni di vita delle famiglie ferraresi che, svolta su un campione di mille famiglie ferraresi stabili e residenti, si propone come utile strumento per verificare i cambiamenti intercorsi sulle condizioni abitative ed economiche in un periodo di rapidi mutamenti sociali. In particolare l'analisi dei risultati raccolti mette in primo piano la situazione economica delle giovani famiglie nelle quali vivono i bambini e i ragazzi al di sotto di 18 anni di età, per le quali l'Amministrazione Comunale intende attuare e ampliare nell'ambito del Progetto Speciale Famiglia politiche socio-assistenziali mirate. "Altro importante obiettivo raggiunto dalla ricerca - ha ricordato il vicesindaco Tagliani - è la valutazione dell'incidenza della povertà nel nostro comune (chi sono e quanti sono i poveri a Ferrara) valutata sotto il profilo della soglia media di povertà. Dalla ricerca sono emersi alcuni comportamenti diversi anche rispetto al panorama nazionale. Vi si deduce, infatti, che non è vero che le famiglie numerose versano in precarie condizioni. Questo può significare invece un diverso approccio alla paternità e alla maternità attuato facendo attente valutazioni. Sempre dalla ricerca emerge inoltre che le famiglie più povere sono quelle genericamente composte da una sola persona, donna, con un reddito modesto e una casa non di proprietà. L'elaborato del Servizio Statistica - ha proseguito Tagliani - merita particolare attenzione e la riflessione delle forze sociali ed economiche cittadine". Dall'indagine emergono dati tutto sommato confortanti dove la percentuale dei poveri e sensibilmente più bassa della media nazionale con tendenza a diminuire nel tempo. Nell'analisi, infatti, della povertà fatta con l'approccio di tipo relativo (il criterio per cui si definisce povera la famiglia di due persone che abbia un reddito per componente non superiore alla metà del reddito pro-capite) è stata quantificata un'incidenza di povertà a Ferrara del 5,4% (nel 94 era del 5,2%, nel 1997 del 5,1%). Un dato decisamente diverso rispetto a quello nazionale (12,3% nel 2000) e molto vicino ai parametri del Nord Italia (5,7% nel 2000). Nell'analisi della povertà fatta invece con il cosiddetto approccio assoluto (valutazione della linea di povertà secondo il minimo vitale) l'incidenza è del 2% (nel 1997 era del 2,7% e a livello nazionale, sempre nel 2000, era del 4,6%). Un dato in diminuzione, quindi, per Ferrara, anche se si stimano circa 1.150 famiglie ferraresi (circa l'1,4% della popolazione) che vivono con un reddito mensile inferiore alla spesa necessaria per acquistare il paniere minimo di beni e servizi. E' intanto già in cantiere il terzo Quaderno del Servizio Statistica (che si avvarrà di un campione d'indagine allargato, rispetto ai precedenti, composto di 1500 famiglie) che dovrà individuare le reti di solidarietà reciproca e le reti di parentela attivate fra le varie famiglie nella realtà locale.