L'area del petrolchimico è inquinata ma non desta allarme secondo il "piano di caratterizzazione"
02-04-2003 / Giorno per giorno
Sessant'anni di chimica, un'area investigata di 250 ettari, 3096 campioni di indagine, 183mila analisi di laboratorio svolte, circa 350 controanalisi effettuate. Risultato: l'area del petrolchimico di Ferrara è inquinata, ma non a livelli allarmanti. Nell'area ci sono due situazioni "acute" che richiedono un intervento immediato con messa in sicurezza di emergenza (uno già effettuato, l'altro in fase di studio). E' quanto emerge dal "piano di caratterizzazione" messo a punto, a norma di legge, da parte delle nove aziende che attualmente occupano l'area del polo chimico, presentato alla commissione consiliare "Turbogas". Obiettivo del piano era verificare l'esistenza e gli eventuali livelli di contaminazione del sito industriale. Nel corso dell'odierna conferenza stampa, l'assessore all'Ecologia urbana Alessandro Bratti ha reso noto che l'Amministrazione comunale, chiamata a valutare e approvare il piano, ha messo a punto "la metodologia da adottare per approcciare la problematica dei siti inquinati da bonificare", un processo che avrà inevitabilmente "tempi lunghi". Il vicepresidente della commissione speciale "Turbogas", Mauro Malaguti, ha reso nota la propria proposta di istituire un sito web "che consenta ai cittadini di essere costantemente e puntualmente informati sull'opera di bonfica", immaginando livelli di comunicazione differenziati, dal più divulgativo al più tecnico. Ivan Graldi, direttore provinciale dell'Arpa, ha evidenziato il lavoro di controdeduzioni effettuato dalle pubbliche istituzioni per verificare l'attendibilità dei dati presentati dalle aziende, mentre Leonardo Malatesta, dirigente del servizio Ambiente del Comune, ha richiamato l'attenzione sugli aspetti normativi che dovranno essere preliminarmente soddisfatti per dare avvio ai lavori di costruzione della nuova centrale a turbogas che esaudirà il fabbisogno energetico delle aziende insediate nel polo chimico. Lavori che "nella migliore delle ipotesi" potranno prendere avvio entro l'anno.