Per la bonifica siamo ancora alle fondamenta
12-04-2003 / Giorno per giorno
In riferimento agli articoli apparsi sui quotidiani "Il Resto del Carlino " e "la Nuova Ferrara" e al comunicato stampa con cui il "Comitato per la città sostenibile" lamenta una presunta mancanza di trasparenza sui dati relativi alla bonifica del petrolchimico, sono necessarie alcune precisazioni. L'Amministrazione comunale ha definito un proprio percorso di trasparenza con la costituzione di un'apposita commissione che ha il compito di monitorare la delicata problematica della bonifica dell'area del petrolchimico. In sede di commissione, il 1 Aprile sono stati presentati dalle aziende del petrolchimico i risultati del piano di investigazione iniziale, che (ai sensi delle normative vigenti) è cosa giuridicamente diversa e successiva rispetto al Piano di caratterizzazione. I criteri di indagine (prescritti con atto della Giunta comunale sulla base delle determinazioni dell'apposita Conferenza tecnica dei servizi), sono assolutamente legittimi e adottati in ossequio al dettato del decreto ministeriale 471/99. In particolare, non essendo stato fornito dalle imprese sufficienti chiarimenti sulle possibili origini dell'inquinamento del sito, si è imposta quella che il Comitato definisce una griglia di campionamento puramente statistica, come la normativa espressamente prevede in questi casi, prescrivendo che i punti di rilevazione fossero il massimo consentito dalla norma stessa. Ma nel comunicato del Comitato si legge che "le indagini effettuate e di conseguenza il progetto di bonifica non sono conformi con quanto previsto dalla legge e non garantiscono pertanto un'adeguata tutela della salute pubblica". Tale affermazione, se fosse riferita all'operato della Pubblica Amministrazione, andrebbe respinta con fermezza, poiché non vera. Che poi si siano evidenziate discrepanze, peraltro immediatamente segnalate all'autorità giudiziaria, tra i risultati presentati dalle aziende e i risultati forniti dall'Arpa è cosa che testimonia semmai il rigore del controllo effettuato dall'Arpa (quale organismo a ciò competente). Come ribadito espressamente nella seduta del 1 Aprile, sulla base di tali discordanze è stato sospeso il procedimento amministrativo di competenza comunale, in attesa dei risultati di un tavolo tecnico di approfondimento costituito tra l'Arpa e le aziende del petrolchimico. Per quanto riguarda la richiesta del Comitato di un maggior numero di campionamenti intorno ai focolai di inquinamento ritrovati, è ovvio che si procederà in questo senso: anche ai non specialisti risulta chiaro il significato della definizione "investigazione iniziale", che presuppone che l'indagine vada poi integrata con successivi approfondimenti, proprio intorno ai focolai rilevati. Il modello concettuale definitivo va raggiunto, sia in termini di legge che di logica, solo nella fase di approvazione del Progetto preliminare di bonifica che è prevista in una fase successiva all'attuale. In buona sostanza quello che ci viene contestato è esemplificativamente simile all'accusa mossa a chi stia costruendo una casa e, trovandosi nella fase di scavo delle fondamenta, si sentisse rimproverato di non avere già realizzato il tetto. In merito alle sostanze ricercate, e alla lamentata assenza (nei riscontri) di alcuni metalli pesanti, si ricorda che è stata preventivamente richiesta alle aziende la lista dettagliata delle sostanze che sono state utilizzate storicamente nei cicli produttivi o che hanno accompagnato la formazione dei rifiuti dei cicli stessi, nonché una valutazione sulla possibile degradabilità in ambiente esterno di tali sostanze e rifiuti. Sulla base di tali informazioni e integrazioni la Conferenza tecnica dei servizi ha definito quali analisi chimiche richiedere. Ciò è coerente col dettato normativo del decreto ministeriale 471/99 che si riporta testualmente: "Non si richiede che, nella totalità del sito in esame, le analisi chimiche siano condotte sulla lista completa delle sostanze indicate in tabella. Per ogni sito sulla base delle attività pregresse, della caratterizzazione specifica, e di ogni altra fonte di informazione, l'autorità competente seleziona, tra le sostanze indicate in tabella, 'sostanze indicatrici' che permettono di definire in maniera esaustiva l'estensione, il tipo di inquinamento e il rischio posto per la salute pubblica e l'ambiente. Nelle fasi di campionamento di dettaglio la lista delle sostanze da analizzare potrà essere modificata ed estesa. In ogni caso le analisi dovranno comprendere le sostanze possibilmente presenti che presentano maggior tossicità, persistenza e mobilità ambientale." Arpa ha comunque già provveduto, cautelativamente, a estendere il numero dei metalli pesanti negli ultimi campionamenti effettuati; tuttavia si evidenzia come i certificati analitici relativi alla discarica rinvenuta in una zona ben distante di Pontelagoscuro siano disponibili solo dal novembre dello scorso anno. Relativamente alla procedura di bonifica per fasi, va detto che l'Amministrazione comunale ha stabilito di richiedere, come peraltro contemplato dal decreto ministeriale 471/99, la presentazione del Progetto preliminare complessivo per l'intera area del petrolchimico, riservandosi di valutare in un secondo tempo come procedere per fasi successive. Il modello geologico presentato dalle aziende, come dichiarato il 1 aprile, è ancora in fase di valutazione a causa della mole cospicua di dati pervenuti (ben oltre le 10.000 pagine complessive). Non appena terminati tali approfondimenti sul modello geologico le valutazioni conseguenti verranno prontamente rese note. Per quanto riguarda infine l'accessibilità dei dati essa è già stata e continuerà ad essere garantita ai sensi di legge.