Molti al nido, quasi tutti alla materna e il papà ferrarese è più presente nella crescita dei figli. Un'indagine statistica sulla vita dei bambini a Ferrara
17-05-2003 / Giorno per giorno
Amano i videogiochi, il computer, ma anche disegnare, colorare e fare collage, hanno le chiavi di casa e, se proprio devono, sparecchiano la tavola. Sono i bambini ferraresi fotografati da un'indagine statistica sulla vita dei bambini a Ferrara, utilizzo e gradimento dei servizi. E' stato pubblicato il terzo quaderno che si occupa della vita dei più piccoli a Ferrara a cura del servizio statistica del Comune di Ferrara che, alla fine del 1999 ha svolto un'indagine sulla vita dei bambini di età inferiore a 14 anni, in base a un campione di 1.000 famiglie con figli, per un totale di 1.455 casi esaminati. Lo spaccato che ne risulta deve fare i conti con la struttura familiare, il titolo di studio dei genitori, l'occupazione o la disoccupazione della madre, i casi di instabilità coniugale che costringono il bambino a vivere con un solo genitore. Ma le opportunità di socializzazione, anche per i più piccoli, partono dall'asilo nido frequentato dal 45.3% degli utenti compresi nella fascia di età fra 0 a 2 anni e considerato dalle famiglie come un'esperienza educativa positiva in grado di fare intrecciare una molteplicità di relazioni personali. Stessa motivazione per l'iscrizione alla scuola materna, frequentata dal 96.3% dei bambini. Cura e accudimento dei figli sembrano essere più completi se, anche solo sporadicamente, vengono affidati ad adulti diversi dai genitori. A Ferrara, infatti, il 63.3% dei bambini con età inferiore ai 14 anni viene affidato a un adulto almeno qualche volta alla settimana e nel 49.3% dei casi si tratta dell'intervento dei nonni non conviventi. Come nel resto dell'Italia, anche in città, all'aumentare dell'età diminuisce il numero dei bambini affidati ad adulti. Il ricorso a figure di supporto, dunque, è frequente nel caso di famiglie in cui entrambi i genitori lavorino (69.4%) o nel caso di nuclei monogenitori (71.9%). Ma non sono solo i nonni ad accudire i piccoli. A Ferrara, i papà si segnalano per la loro, piuttosto consistente, partecipazione alla cura quotidiana dei figli. Se la media nazionale si aggira attorno al 56% per i padri che accudiscono i figli da 0 a 2 anni, a Ferrara sale al 71.3%, soprattutto se giovani, diplomati e se, in famiglia, anche la mamma lavora. Poche, ma specifiche, le mansioni che sanno svolgere rispetto alle tante necessità che richiede la cura generale dei figli piccoli. Ma come trascorrono il loro tempo i bambini? Quali sono i loro giochi preferiti? A Ferrara i tre quarti dei bimbi fra i 3 e i 5 anni e circa il 94% di quelli fra i 6 e i 13 anni frequenta coetanei nel tempo libero, ma gli incontri sono meno assidui rispetto alla media italiana. Amano i videogiochi, il computer, le bambole, il disegno, il pallone e i giochi da tavolo. Oltre al gioco, a occupare il tempo libero dei bambini ferraresi ci sono le attività di associazionismo almeno qualche volta in un mese (6.8% dei bimbi fra 6 e 10 anni e 17.1% dei ragazzi fra 11 e 13 anni) e la frequentazione di corsi (69% fra 6 e 10 anni e 82.6% fra 11 e 13 anni). Dall'indagine emerge che i luoghi preferiti in cui giocare sono gli ambienti di casa, sebbene, crescendo, i ragazzi delle scuole medie si spostino anche al di fuori delle mura domestiche, orientandosi verso la parrocchia (19%), cortili o giardini condominiali (13%) e in strada (5%). In che misura i genitori partecipano ai giochi dei figli? Guardano insieme la televisione (93,1%), li accompagnano al parco (65,6%) e non rinunciano alla dolce magia di raccontare una fiaba (55,5%). Ma alla soglia degli 11 anni, arriva la responsabilità di possedere le chiavi di casa (56.9%) e di ricevere qualche soldo. in compenso, però, qualche piccola mansione domestica i ragazzi la devono svolgere: apparecchiare, sparecchiare, rifarsi il letto e qualche commissione. L'indagine è servita anche a verificare ciò che le famiglie desiderano a livello di servizi per l'infanzia. Si richiede, soprattutto, di prolungare l'orario del nido e della scuola materna oltre le 16,30 e, perché no, il sabato mattina. I genitori hanno espresso giudizi sulle educatrici cui vengono affidati i loro figli: un alto apprezzamento per le educatrici del nido, inferiore, invece, quello rivolto alle educatrici della scuola materna, di cui si richiede un potenziamento del loro numero e una riduzione della loro alternanza, giudicata poco proficua per il percorso educativo. Tra i 'desideri' delle famiglie: più parchi e aree verdi attrezzate, sicure e controllate, potenziamento di piste ciclabili, marciapiedi e zone pedonali, più qualità delle mense scolastiche, maggiore igiene e pulizia dei locali scolastici.