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"Ingiustificato l'allarmismo sul turbogas, andiamo avanti"

18-06-2003 / Giorno per giorno

"Adesso è il momento di andare avanti". Alessandro Bratti, assessore all'Ecologia urbana e Mauro Malaguti, presidente della commissione speciale Turbogas, sono stati concordi. "Ora possiamo procedere con una certa serenità", ha spiegato Bratti. Procedere con il progetto per la nuova centrale a turbogas del polo chimico e con la bonifica del sito "due azioni che convergono e si integrano nel disegno di rilancio dell'area industriale dell'ex petrolchimico in una prospettiva di miglioramento dell'impatto ambientale e di riduzione dei fattori inquinanti". "Quando, sulla stampa, è stato ripreso l'ormai celebre articolo di Armaroli e Po che, sulla base di uno studio americano, sollevava il problema dell'emissione di ingenti quantità di micropolveri da parte delle centrali a turbogas, An ha immediatamente chiesto uno stop al progetto" ha ricordato Malaguti. "La discussione che è seguita ha avuto il merito di approfondire un argomento tecnico poco conosciuto e di consentire la verifica di alcune incongruenze nei dati, che hanno determinato una stima errata e indotto, di conseguenza, un ingiustificato allarmismo. Questo fatto dovrebbe indurci a maggiore cautela, e a distinguere il delicato piano dell'analisi tecnica (ove è facile essere tratti in inganno), dalle legittime considerazioni politiche. Se no, si fa confusione e si rischia di non fornire un buon servizio ai cittadini". Ancora più diretto, nel merito della polemica, è stato l'assessore Bratti: "Nei giorni scorsi sono apparsi sulla stampa articoli senza fondamento e abbiamo assistito a qualche tentativo di strumentalizzazione della vicenda. E' stato utile invece - ha aggiunto l'assessore - prendere visione dell'articolo di Aramaroli e Po. Ci ha indotto a effettuare un approfondimento che, alla luce dei fatti, conferma le nostre convinzioni. Ma ci siamo presi il tempo necessario per verificare gli studi, abbiamo sospeso il dibattito in Consiglio comunale e chiesto all'Arpa di raccogliere dati sperimentali e effettuare misurazioni. Abbiamo incontrato anche i due ricercatori, Armaroli e Po, abbiamo discusso con loro un pomeriggio intero, ci siamo scambiati opinioni e progetti. Alla fine è emerso un errore di misura nella ricerca sull'emissione di micropolveri che portava a una stima viziata da un ordine di grandezza dieci volte superiore al reale". Sergio Golinelli, assessore all'Ambiente della Provincia di Ferrara, ha spiegato il no agli impianti a turbogas a Ostellato e Bondeno e il sì a Ferrara: "Nel caso di Bondeno e Ostellato si sarebbe andati ad avviare una produzione inquinante in un ambiente non inquinato. Nel caso di Ferrara invece abbiamo valutato che lo scambio fra i due sistemi (quello a gasolio attuale e quello a turbogas previsto) produrrà benefici dal punto di vista ambientale. Inoltre si innestata l'opportunità della cogenerazione, col recupero del calore prodotto a vantaggio degli impianti industriali e della rete del teleriscaldamento, che potrà così estendersi al 50 percento delle utenze locali, rispetto all'attuale 10 percento circa". Infine, Maurizio Marchetti dell'Arpa di Ferrara ha ricordato come il progettato impianto a turbogas consentirà la riduzione dell'ossido di azoto emesso e ha ribadito che non genererà significative quantità di micropolveri (contenute fra 3 e 18 tonnellate annue), né produrrà sostanze ammoniacali (in altri casi utilizzate per l'abbattimento di micropolveri). L'impianto sarà condizionato da un vincolo sui flussi di massa che di fatto ne ridurranno la potenza dagli 800 megawatt nominali a 450/500 effettivi.