In mostra al museo del Risorgimento le chitarre dall'anima blues
19-08-2003 / Giorno per giorno
Dalle leggendarie "Dobro" degli anni venti, fino ai più moderni strumenti elettrici. La mostra allestita al museo del Risorgimento e della Resistenza ripercorre l'intera storia del blues attraverso le chitarre che l'hanno resa nota in tutto il mondo. Aperta al pubblico da domani fino al 31 agosto, l'esposizione si inserisce nel calendario del Buskers Festival ed è stata allestita dall'associazione Musicisti di Ferrara con la collaborazione dell'assessorato alle Politiche e istituzioni culturali del Comune. Giunta alla sua terza edizione, la mostra delle chitarre storiche è ormai divenuta per la nostra città un appuntamento fisso in corrispondenza della settimana dedicata ai musicisti di strada. Dopo aver ripercorso nelle passate edizioni l'epopea del rock'n'roll e quella della musica degli anni '60, gli organizzatori Roberto Formignani, Giovanni Intelisano e Massimo Caselli hanno scelto per quest'anno uno dei generi musicali americani che più hanno influenzato il panorama culturale internazionale: il blues. Il tutto in considerazione anche del fatto che il Congresso degli Stati Uniti ha proclamato proprio il 2003 l'anno del blues, nel centenario dell'evento da cui convenzionalmente si fa cominciare la storia di questo genere. Fu infatti nel 1903 che il compositore afro-americano William Christopher Handy si imbattè nella "musica più magica mai ascoltata prima". Come sottolineato da Roberto Formignani durante la conferenza stampa di presentazione della mostra, "i visitatori potranno ammirare oltre sessanta chitarre dotate di un grande valore, non soltanto storico. La valutazione assicurativa di ciascun pezzo si aggira infatti sui sei-sette mila euro. Gli strumenti più antichi sono le chitarre "Dobro" con cassa in metallo e risuonatore interno inventate negli anni '20 e caratteristiche del cosiddetto "Delta blues", mentre uno dei pezzi più pregiati è una chitarra con l'autografo del musicista scomparso Albert Collins". "Ancora una volta, con questa esposizione", ha evidenziato Gian Paolo Borghi responsabile del centro etnografico ferrarese, "l'Amministrazione comunale vuole dimostrare il proprio impegno e la propria attenzione per il mondo della musica e in particolare nei confronti di quella che è universalmente considerata come una delle essenze fondamentali della musica popolare americana, il blues". Solo pochi mesi fa l'assessorato alle Politiche e istituzioni culturali ha infatti collaborato alla produzione del cd del gruppo ferrarese dei "Bluesmen" e ha deciso di procedere all'intitolazione di una nuova strada di Barco al musicista Muddy Waters. La mostra, allestita nella sala espositiva del museo del Risorgimento e della Resistenza, in via Ercole I d'Este 19, potrà essere visitata con ingresso gratuito tutti i giorni, a partire da domani, fino al 31 agosto. L'orario di apertura dal lunedì al sabato è dalle 9 alle 20, mentre la domenica dalle 9 alle 18,30.