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Con la facciata restaurata palazzina Marfisa ritrova il fascino antico

12-09-2003 / Giorno per giorno

Cinque mesi di lavoro ed ora palazzina Marfisa ha ritrovato il fascino antico. La facciata restaurata della dimora, edificata alla metà del Cinquecento per volontà del marchese Francesco d'Este, è stata scoperta stamani alla presenza del sindaco di Ferrara Gaetano Sateriale. Il restauro, iniziato nel maggio scorso, ha interessato l'intero prospetto principale e il portale marmoreo. "Le soluzioni adottate paiono armoniose - ha commentato il sindaco - Si tratta di un intervento importante che dà risalto a un edificio storico della città, che negli ultimi decenni ha conosciuto alterne fortune, con momenti di successo e fasi di oblio". Al proposito, Sateriale ha sottolineato l'importanza di definire la proposta di rilancio di quello che può essere spazio espositivo o contenitore culturale, "integrando Marfisa nel circuito museale di palazzo Schifanoia e casa Romei". L'intervento sviluppa un complessivo progetto di riqualificazione dell'asse Cavour-Giovecca e si integra ad altri recuperi già realizzati o in fase di realizzazione sull'asse centrale della città: parco Pareschi, chiesa di san Carlo, palazzo e piazzetta Sant'Anna, edificio ex aeronautica. Nel corso dell'odierno incontro con la stampa, Francesco Scafuri del servizio Beni monumentali ha illustrato la vicenda storica dell'edificio, mentre l'architetto Clara Coppini ha ricostruito le fasi e i caratteri del restauro, che ha avuto un costo complessivo di circa 31mila euro. La filosofia che ha guidato l'intervento - ha spiegato - ha puntato essenzialmente a mettere in evidenza la struttura architettonica del prospetto in laterizio e in particolare della fascia basamentale, delle paraste e del cornicione, secondo una scelta scaturita da un'approfondita analisi dei materiali preesistenti. Proprio dall'intervento effettuato sul cornicione è stato infatti possibile individuare la tonalità della colorazione originaria da estendere poi alle altre due parti. Per quanto riguarda le superfici di fondo del prospetto, i restauratori hanno proceduto a colmare le connessure tra i mattoni per attenuare le irregolarità e offrire una maggiore protezione alla struttura. La colorazione della stuccatura tendente all'ocra è stata scelta in modo da potersi bene accordare con i toni caldi dei materiali lapidei restaurati e per far risaltare maggiormente gli elementi principali della facciata.