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Viavai - Pontespositivo: due giovani artisti ferraresi sfidano l'idea di confine

09-10-2003 / Giorno per giorno

VIAVAI - PONTESPOSITIVO: MOSTRA DI MATTEO SACCHI E ALESSANDRA VECCHIETTI Dalla Biennale dei giovani artisti due ferraresi sfidano l'idea di confine Sabato 11 ottobre alle 17,30 sarà inaugurata alla Porta degli Angeli, in Rampari di Belfiore 1, la mostra dei due giovani artisti ferraresi Matteo Sacchi e Alessandra Vecchietti. L'esposizione, che rientra nella programmazione 2003 del progetto Viavai - Pontespositivo, presenta, come nei precedenti appuntamenti, opere inedite create appositamente e in funzione di una stretta relazione con il suggestivo edificio monumentale cinquecentesco che le ospita. I precedenti due appuntamenti della rassegna annuale di Viavai. Pontespositivo hanno registrato oltre 9 mila visitatori per 72 giorni complessivi di apertura dello spazio espositivo. Matteo Sacchi e Alessandra Vecchietti hanno preso parte a diverse esposizioni nazionali e internazionali e recentemente sono stati rispettivamente selezionato e segnalata per l'undicesima edizione, svoltasi ad Atene, della Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo. Per quest'esposizione inoltre Matteo Sacchi e Alessandra Vecchietti hanno realizzato un'opera congiuntamente, partendo dall'ipotesi di condividere l'idea di viaggio e di renderla universale. Viaggiare fisicamente. Una parola-simbolo: "confine". Citata in differenti lingue possibili ci fa fare il giro del mondo (o perlomeno lo suggerisce). Lettere. Messaggi e racconti per descrivere il proprio viaggio o il proprio desiderio di viaggio. La mostra, curata da Angelo Andreotti, rimarrà aperta dal 12 ottobre al 23 novembre, con orario 10/13 e 15/18, dal martedì alla domenica, (chiuso il lunedì e il 1° novembre). Matteo Sacchi parte dai quattro elementi (fuoco, terra, aria, acqua) per dare luce ad un'opera viva ed equilibrata, ma costruita con elementi fra loro contrastanti. Un "contrasto armonioso" che porta a riflettere su ciò che la natura dona e che l'uomo toglie: culture, società, modi di vivere e di pensare differenti fra loro ma simili nel ricercare la vita eterna che spesso diventa la privazione della vita stessa. L'opera di Matteo Sacchi è costituita da dodici lingue di fuoco che fungono da contenitore per un mondo di riso, mais, caffè (prodotti della terra), più una sfera unita ad un filo di acqua e di luce che ci porta a riflettere su come la nostra civiltà si stia sempre più allontanando da un'esistenza civile e umana. Per Alessandra Vecchietti l'esigenza fondamentale è restituire al luogo la propria identità originaria. Un luogo di partenza, arrivo, transito. Un luogo che fisicamente collega due mondi: il dentro, il fuori. Un luogo che segna il confine: le mura della città. Un luogo praticato per oltrepassare il confine in una delle direzioni possibili. E allora nuovamente viaggiatori. Arrivano, partono. Poco importa. Visitano lo spazio, lo animano. Gli conferiscono la propria funzione. Le immagini fotografiche a dimensioni reali realizzate dall'artista citano allora viaggiatori fotografati alla stazione ferroviaria. Di loro conosciamo il nome e il luogo di partenza o d'arrivo. Un sonoro riproduce le contaminazioni acustiche proprie di luoghi deputati all' "imbarco". La scritta a caratteri cubitali: "attraverso" riveste il ponte in ferro. Esalta il viaggio fisico (attraverso terre, luoghi, paesi) e suggerisce il viaggio metafisico (attraverso se stessi, la gioia, il dolore, etc.).