Eccidio del castello, imperituro monito degli orrori del regime. Sateriale: "Resistenza e antifascismo valori fondanti della nostra identità"
10-11-2003 / Giorno per giorno
Due giornate per rievocare gli orrori del brutale regime nazifascista, ma anche per ricordare significato e valore della lotta di Resistenza. Dopo i primi appuntamenti di ieri (a Porporana, Casaglia e Ravalle), da martedì si snoderà, e proseguirà nei prossimi giorni, il programma delle celebrazioni degli eccidi. Di quello del castello ricorre il sessantesimo anniversario. All'alba del 15 novembre 1943 undici persone furono assassinate, otto fucilate dal plotone di esecuzione fascista davanti al castello. "Quell'eccidio - ha affermato Radames Costa, presidente Anpi di Ferrara - terrorizzò la città e segnò l'inizio di una spirale di morte a Ferrara e in Italia. Ricordare quei fatti significa testimoniarne il ricordo e trasmetterne la memoria alle giovani generazioni. Vogliamo anche riproporre il significato della Resistenza, che fu lotta di liberazione alla quale parteciparono uomini e donne di vario orientamento politico e ideologico e di differente estrazione sociale". "Voglio ringraziare il presidente Ciampi - ha aggiunto Costa - che ha accordato alla manifestazione di mercoledì 12 l'alto patrocinio del presidente della Repubblica, anche per l'insistenza con la quale lega l'antifascismo e la Resistenza alla Costituzione che è fondamento della nostra democrazia" "Resistenza e antifascismo sono valori fondanti dell'identità del popolo italiano da trasmettere senza esitazioni alle nuove generazioni - ha sostenuto il sindaco Gaetano Sateriale -. Su sollecitazione dell'Anpi abbiamo insieme ritenuto di dare risalto particolare a questo sessantesimo anniversario, indirizzando un messaggio diretto a giovani, e coinvolgendo le scuole che, nell'ambito dell'autonomia didattica, hanno approfondito lo studio di quegli avvenimenti e la ricerca storica. Sono eventi, questi, da celebrare con atteggiamento di vigile presenza". "Come rappresentante delle istituzioni - ha detto Pier Giorgio Dall'Acqua, presidente della Provincia - ribadisco l'importanza di ricordare quei tragici episodi, degenerazione di un regime dispotico. Quegli eccidi furono la prova di quel che si intendeva con il motto 'ferrarizzare l'Italia'. Qualche mese fa la lapide che ricorda i martiri del castello è stata imbrattata; si è trattato probabilmente di una bravata, ma è stato importante lo sdegno generale che ha esecrato quel gesto". "E' importante su temi come quelli della libertà e della democrazia continuare a riflettere. Le occasioni non sono mai troppe - ha affermato Vincenzo Viglione, dirigente del Csa (ex provveditorato agli studi ) di Ferrara -. Ringrazio le istituzioni per l'attenzione riservata al mondo della scuola e dei giovani - ha aggiunto -. Abbiamo interpretato con convinzione l'idea che la scuola non possa restare estranea a questi momenti. Parteciperanno alle attività 450 alunni, mi pare un dato esaltante". Renata Talassi, segretaria provinciale Anpi ha confermato: "Abbiamo concepito il sessantesimo anniversario davvero come un'occasione preziosa per riproporre una riflessione ai giovani che allora furono protagonisti della liberazione: voglio ricordare che di 431 caduti della lotta di Resistenza 271 furono ragazzi sotto i trent'anni e che due medaglie d'oro al valor militare per la lotta partigiana furono assegnate a giovani ventenni. Con queste rievocazioni e con il concerto di mercoledì sera vogliamo tributare l'omaggio della città ai suoi caduti". Infine Anna Maria Quarzi, direttrice dell'istituto di Storia contemporanea di Ferrara ha precisato che "gli studenti hanno svolto un lavoro serio di ricerca, concretizzato in una serie di materiali di studio. I ragazzi hanno lavorato, fra l'altro, su documenti dell'epoca e reperti d'altro genere, come il film di Florestano Vancini "La lunga notte del '43" o i racconti di Giorgio Bassani. Quei ragazzi saranno presenti alla cerimonia e saranno partecipi del suo significato".