Anche Ferrara riflette sul flagello dell'Aids
26-11-2003 / Giorno per giorno
Un convegno, una mostra fotografica, una veglia. Sono le iniziative in programma a Ferrara per celebrare la giornata mondiale di lotta all'Aids. A organizzarle, con il patrocinio del Comune e della Provincia, è l'associazione Comunità papa Giovanni XXIII in collaborazione con Ferrara terzo mondo. Nel mondo sono 16 milioni i morti per Aids, oltre 45 milioni le persone affette da Hiv, delle quali quasi 30 milioni vivono nell'Africa sub sahariana, un'area geografica che, in conseguenza della diffusione della sindrome da immunodeficienza, conta oltre 13 milioni di orfani. "Dietro i numeri - ha avvertito Sandra Taracci, rappresentante della Comunità papa Giovanni - ci sono persone, storie, sentimenti". A parlarne, al convegno di sabato in programma a Casa Cini, fra le 9,30 e le 13, saranno don Oreste Benzi, presidente e fondatore della Comunità papa Giovanni, Osvalda Rampon e Maria Grazia Lain, pediatre dell'ospedale di Padova, Gianfranco De Maio responsabile medico dei "Medici senza frontiere Italia", Elisabetta Garuti, coordinatrice del progetto Rainbow". Titolo dell'iniziativa "Aids: nell'ingiustizia planetaria le radici di una guerra silenziosa". La mostra "Aids: fame di futuro. Nella giustizia le radici della lotta all'epidemia" rivolta alle scuole superiori, sarà visitabile a Casa Cini lunedì 1 dicembre, in coincidenza con la giornata mondiale di lotta all'Aids. I materiali didattici e i volontari per la visita guidata saranno disponibili fra le 9 e le 13. In serata, alle 21, la chiesa di Santo Stefano ospiterà la veglia di preghiera che prevede testimonianze di persone che vivono direttamente l'esperienza della malattia: fra queste una coppia che ha adottato un bimbo sieropositivo e un giovane che ha faticosamente ricostruito un proprio percorso di vita. Alla conferenza stampa svolta in mattinata in residenza municipale hanno partecipato fra gli altri Piera Murador, dell'associazione Comunità papa Giovanni, attiva a Ferrara con una comunità di pronta accoglienza a Denore e due case famiglia, una in città, l'altra a Massafiscaglia; Cinzia Rossi, presidente dell'associazione Ferrara terzo mondo, che ha richiamato l'attenzione sull'iniziativa del commercio equo e solidale come modalità di corretto rapporto con i produttori locali che può favorire una crescita delle strutture economiche affrancate dal giogo delle multinazionali; e Gloria Gozza, volontaria in Zambia (uno fra i Paesi più flagellati dal virus) e responsabile nazionale del progetto Rainbow, volto a costruire un orizzonte di speranza per i bimbi che l'Aids lascia senza genitori.