Lo sviluppo urbanistico della città passa per il recupero della aree dismesse.
02-12-2003 / Giorno per giorno
Fra il Volano e le mura, fra la stazione e la darsena, fra via Bologna e il Foro Boario: è questa la localizzazione di alcune delle aree di espansione urbana di Ferrara individuate dal documento preliminare al nuovo piano strutturale della città. L'indicazione tiene conto della necessità di indurre un'espansione interna al tessuto cittadino per favorire la riqualificazione dei settori dismessi. Il documento, approvato in giunta l'11 novembre scorso, sarà oggetto di confronto nell'ambito della conferenza provinciale di pianificazione che si aprirà ufficialmente mercoledì 10 dicembre (alla biblioteca Bassani del Barco) e si svilupperà nei prossimi mesi, per il tempo necessario a completare il dibattito. "E' un passaggio importante - ha sostenuto l'assessore all'Urbanistica, Raffaele Atti - nell'iter di definizione del piano strutturale" che, in base alle disposizioni di legge, dal 2005 sostituirà il Piano regolatore generale. Lo scopo della conferenza, alla quale fra gli altri sono invitati i 15 comuni confinanti, le sovrintendenze, l'Asl, l'Arpa, i consorzi di bonifica e le autorità di bacino (del Po, del Reno e del Volano) "è condividere le linee base che guideranno la redazione del piano strutturale e del connesso regolamento urbanistico ed edilizio, fissando gli argini entro i quali, successivamente, metteremo a punto il piano operativo comunale quinquennale". L'assessore, nella conferenza stampa svolta questa mattina in residenza municipale, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla formalizzazione del documento preliminare nel quale evidente è l'impegno a rendere il più possibile 'visiva' l'informazione". Il cammino, dall'aprile del 2002 ad oggi, è costellato da numerosi e puntuali incontri e confronti pubblici e "testimonia la volontà di favorire la condivisione delle linee guida e un'ampia partecipazione all'elaborazione del piano". Il sindaco Gaetano Sateriale si è dichiarato "molto soddisfatto" del livello qualitativo dei materiali prodotti, del quale ha attribuito merito anche alla collaborazione con la facoltà di Architettura dell'Università di Venezia e con le facoltà di Architettura e di Economia dell'Università Ferrara. "Il documento - ha commentato il sindaco - è coerente con gli indirizzi che intendiamo dare allo sviluppo: la sostenibilità (che significa salvaguardia dei caratteri qualitativi); l'identità plurima di un territorio fatto di tante porzioni di città che si integrano, rinunciano alla velleità di specializzazioni esasperate; gli ambiti di intervento (il polo industriale, l'asse di via Bologna, l'area del nuovo ospedale di Cona)". In tema di caratterizzazione delle aree, Antonio Barillari, responsabile del servizio Pianificazione, ha evidenziato le vocazioni attuali "con un comparto produttivo promiscuo nel centro storico, il settore industriale locato fra ex petrolchimico e zona Pmi, e il terziario lungo l'asse individuato dai caselli autostradali sud e nord, sui quali si affaccia una sorta di città dell'automobile". I nuovi insediamenti produttivi verranno proposti "cercando di contenere il 'consumo' del territorio" lungo due direttrici: quella fra ex petrolchimico e casello di Ferrara nord, e quella a ridosso del casello autostradale sud. Nella prefigurazione del piano della mobilità si conferma la "doppia u", con una circonvallazione esterna ed una interna, l'attenzione all'intermodalità fra traffico privato e pubblico, fra mezzi pubblici urbani ed extraurbani e ancora fra vettori adibiti al trasporto merci.