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Ariostea fra antico e nuovo: codici miniati e opere d'arte approdano in rete

03-12-2003 / Giorno per giorno

La biblioteca Ariostea punta a valorizzare il suo patrimonio artistico e librario attraverso Internet e annota nel calendario delle iniziative avviate per festeggiare il 250° anno dalla sua fondazione un nuovo traguardo. Archiviata con successo la lettura corale delle pagine dell'Orlando Furioso, la prima biblioteca cittadina propone infatti nuove catalogazioni telematiche del suo patrimonio artistico con l'apertura di due specifici siti web "Arte in Ariostea" e "Codici in rete". Le due attivazioni, entrambe realizzate con risorse interne all'istituzione, saranno presentate ufficialmente venerdì 5 dicembre alle 16.30 nella sala Agnelli nel corso di un incontro dal titolo "L'Ariostea tra antico e nuovo: opere d'arte e telematica. Dal museo virtuale ai manoscritti in rete". In quell'occasione sarà inoltre presentato il fascicolo dedicato all'Ariostea da "Alumina. Pagine miniate" una rivista trimestrale che presenta il fior fiore della miniatura di ogni tempo e paese mostrando i manoscritti più rari e le pagine più incantevoli della storia del codice miniato. Il sito "Arte in Ariostea" (raggiungibile con www.comune.fe.it/biblio/arte) è una sorta di museo in rete che consente al visitatore di conoscere oggetti e dipinti oggi conservati a palazzo Paradiso (in particolare nella sala di lettura di imminente restauro) e che ne documentano il lungo cammino e il recupero culturale percorso. Sono presenti 80 opere d'arte per un totale di 300 pagine in rete. Numerose poi sono le schede biografiche e informative che consentono veri e propri approfondimenti sia sui personaggi ritratti o riprodotti sia sugli artisti realizzatori delle opere. "Arte in Ariostea" rappresenta il primo atto di una ricerca e catalogazione che proseguirà e si amplierà il prossimo anno con la raccolta e la messa in rete delle epigrafi presenti a palazzo Paradiso. Il sito "Codici in rete" (www.comune.fe.it/biblio/codici) riproduce in 100 pagine il codice estense dal titolo "La vita beati Joannis Tosignani episcopi ferrariensis". Si tratta di un codice di particolare eleganza, realizzato su pergamena e scritto da un anonimo membro della congregazione dei Gesuati alla quale anche il vescovo Giovanni Tavelli appartenne tra il 1501 e 1505. L'immissione in rete di questo prezioso esemplare manoscritto è il primo atto di un tentativo di ricomporre, seppure in parte, la ricca raccolta di Corte spezzata con la Devoluzione. Nei prossimi anni, pertanto, altri codici superstiti appartenuti agli Este e presenti a Ferrara, saranno inseriti integralmente in rete fino a completare un percorso virtuale espositivo che si propone di far conoscere e condividere le bellezze conservate nella più importante biblioteca cittadina.