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Europa e pace mondiale: a Ferrara le considerazioni del Nobel della nonviolenza Esquivel

05-12-2003 / Giorno per giorno

Una riflessione sul ruolo internazionale dell'Europa per la salvaguardia della pace fra i popoli. Sarà il premio Nobel Adolfo Pérez Esquivel, emblema del movimento nonviolento latinoamericano, ad inaugurare, lunedì 8 dicembre, una nuova fase del ciclo di Conferenze d'eccellenza sui temi europei, organizzata dall'Amministrazione comunale, in collaborazione con il dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Ferrara. Nella cornice del Ridotto del teatro Comunale, con inizio alle 11, Pérez Esquivel avrà occasione di approfondire insieme al pubblico ferrarese il tema del "Ruolo della nuova Europa nel mantenimento della pace", mentre venerdì 12 (alle 17,30) il parlamentare europeo Renzo Imbeni terrà una conferenza nell'aula magna della facoltà di Giurisprudenza dal titolo "L'allargamento dell'Unione Europea oggi e domani". Nel presentare le iniziative alla stampa, l'assessore ai Rapporti internazionali Alessandra Chiappini ha ricordato il progetto "Ferrara città per la pace", su cui da tempo l'Amministrazione comunale è impegnata, sottolineando come "la presenza a Ferrara di personaggi di straordinario spessore come Pérez Esquivel, accanto a grandi uomini politici come Imbeni e gli altri protagonisti delle conferenze dello scorso anno, rappresenti un'ottima occasione per promuovere nella nostra città la cultura dei diritti e della pace. Anche se poco noto al grande pubblico italiano, il premio Nobel Esquivel rappresenta uno dei più apprezzabili testimoni della militanza nonviolenta, un uomo che con semplicità ha saputo mettersi al servizio della difesa dei diritti umani, pagando in prima persona con il carcere e la tortura durante la dittatura militare in Argentina". La complessa azione organizzativa che ha permesso di portare Pérez Esquivel a Ferrara ha visto anche il coinvolgimento di Horacio Czertok e Cora Herrendorf, fondatori del Teatro Nucleo ed emigrati dall'Argentina a Ferrara nel 1978. "E' stato per me un grandissimo onore - ha dichiarato Czertok - aver contribuito a far giungere a Ferrara quella che è una vera e propria parabola vivente. Una persona semplice, ma dotata di grande sensibilità e di una profonda fede religiosa, che ha saputo assumersi responsabilità gravosissime durante uno dei periodi più terribili per il continente latinoamericano". L'assessore Chiappini ha voluto inoltre ricordare che anche il Vaticano ha riconosciuto la validità dell'impegno di Pérez Esquivel con l'attribuzione da parte del Pontefice del Memoriale per la pace, un riconoscimento di grande rilevanza che ha preparato la strada per il premio Nobel del 1980. Scheda biografica Nato a Buenos Aires nel 1931, Adolfo Pérez Esquivel compie i suoi studi alla Scuola nazionale di Belle Arti e all'Università di La Plata, dedicandosi poi, per molti anni, all'insegnamento nelle scuole elementari e secondarie, e all'università, mentre le sue sculture divengono protagoniste di diverse mostre internazionali. La sua attività nell'ambito del movimento cristiano nonviolento ha inizio negli anni '60 e nel 1974 viene eletto coordinatore generale dei gruppi di base che militano in modo nonviolento per la liberazione del continente latinoamericano. Dopo il golpe argentino del 1976 dà vita al "Servicio Paz y Justicia" per la difesa dei diritti umani e avvia la promozione di una campagna internazionale per denunciare le ingiustizie commesse dal regime militare. Dopo gli arresti in Brasile e in Ecuador nel '75 e nel '76, viene nuovamente incarcerato a Buenos Aires nel '77. Detenuto senza processo, viene liberato soltanto 14 mesi più tardi e durante il periodo di reclusione riceve, tra gli altri riconoscimenti, il Memoriale per la pace del Papa. Nel 1980, viene insignito del Premio Nobel per la Pace, per il suo impegno in difesa dei diritti umani È tutt'oggi presidente del comitato d'onore del Servicio Paz y Justicia dell'America Latina e della Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli (con sede a Milano), nonchè membro del Tribunale permanente dei popoli. Ha pubblicato El Cristo del Poncho e Caminar junto a los Pueblos (1995) sulle esperienze non violente in America Latina.