Cerca medici l'ospedale dei ferraresi in Kenia
15-12-2003 / Giorno per giorno
Cinquantamila euro dal Comune per l' "ospedale dei ferraresi" di Tharaka e l'impegno del sindaco ad avviare un nuovo progetto per la raccolta di fondi da destinare alla struttura sanitaria diretta dal professor Giorgio Giaccaglia. "Confermiamo il nostro sostegno in favore delle associazioni e dei singoli volontari impegnati ad alleviare le condizioni di salute e di vita di quella popolazione - ha detto il sindaco Gaetano Sateriale -. Siamo certi di interpretare il sentimento e la volontà dei cittadini ferraresi, che in ogni occasione mostrano la propria generosità, recentemente riaffermata dal successo della Colletta alimentare, nella quale Ferrara è risultata largamente la prima città per raccolta in rapporto agli abitanti e la seconda in assoluto in Italia (preceduta solo da Bologna) per volume complessivo delle derrate destinate in solidarietà. Siamo certi che questo stesso slancio aiuterà il funzionamento dell'ospedale di Tharaka". Dal primo ottobre scorso, infatti, è operativo quello che per tutti ormai è l'ospedale di Ferrara in Kenia, in un'area fra le più povere del mondo, nella quale vivono circa 120mila persone. La struttura ha 50 posti letto e le due sale operatorie hanno già ospitato 80 interventi; a pieno ritmo lavorano la Maternità, con le due sale parto, e il Centro salute. Gli impianti per la depurazione e la potabilizzazione delle acque assicurano un'autonomia di 60mila litri per l'approvvigionamento idrico del nosocomio ed ora, "grazie ai 50mila euro di contributo dell'Amministrazione comunale - ha ricordato l'assessore ai Rapporti internazionali, Alessandra Chiappini - i benefici saranno estesi ad alcune scuole e strutture vicine". Insomma, a due anni dalla posa della prima pietra l'attività ferve, ma molto bisogna continuare fare. "Ora va garantita la buona ed efficace gestione", ha avvertito Lucio Sturaro, tesoriere dell'associazione Emiliano De Marco, promotrice e sostenitrice del progetto. Il personale non manca: 58 addetti, fra infermieri, tecnici, inservienti e aiutanti sono in organico, ma c'è carenza di medici. Per questo Ivana Montanari, a nome dell'associazione De Marco della quale è vicepresidente, ha anticipato l'intenzione di creare borse di studio che favoriscano l'apporto di nuove qualificate competenze a Tharaka. Il prossimo impegno, al quale ha fatto cenno il sindaco nel corso della conferenza stampa, si concretizzerà in un'iniziativa del Comune che sarà illustrate prima della fine dell'anno. E' previsto il coinvolgimento di tutti gli operatori commerciali interessati ad aderire, secondo un programma che prevede una serie di momenti dedicati ai vari progetti che vedono i sanitari ferraresi impegnati a Tharaka e nelle altre missioni di solidarietà nei Paesi in via di sviluppo. All'odierno incontro con la stampa il vicepresidente Mauro Barioni, con Sergio Ambrosone, Marilisa Puttinati e Pasqualina Amicucci, volontari dell'associazione De Marco, hanno testimoniato l'impegno dei tanti ferraresi coinvolti nel progetto dell'ospedale di Tharaka e rimarcato il profondo valore umanitario di un intervento che porta sollievo a una popolazione provata da uno stato di grave indigenza e carenza di servizi primari.