Uffici biciclette d'Italia riuniti a Ferrara per il battesimo di "Club 21"
23-02-2004 / Giorno per giorno
Si terrà a Ferrara, venerdì 27 febbraio, l'incontro nazionale fra i responsabili dei vari "uffici biciclette" attivi in Italia. L'incontro si propone, oltre allo scambio di esperienze, la definizione di strategie di consolidamento del Coordinamento Locale Uffici Biciclette (Club 21), un soggetto appena istituito allo scopo di promuovere la mobilità ciclabile. L'ambito di riferimento è il protocollo d'intesa siglato tra il Coordinamento Agende 21 e l'Associazione Italiana Città Ciclabili. Tra i primi passi del neonato Club 21, c'è la realizzazione del sito www.ufficibiciclette.it, ove già è possibile visionare le pagine dedicate alla bicicletta dai singoli Comuni. Il sito in futuro si arricchirà di indicazioni pratiche per attivare campagne di sensibilizzazione, una banca dati su ordinanze e delibere e, in raccordo con il comitato tecnico della Fiab, tutte quelle informazioni tecniche per rendere le città sempre più a misura dei ciclisti. La scelta di Ferrara come sede dell'appuntamento non è casuale. Il primo ufficio biciclette è nato qui nel 1996. Un'intuizione che, nel 2000, è valsa alla città estense il primo premio Città Sostenibili conferito dal ministero dell'Ambiente a riconoscimento della scelta compiuta per "promuovere in modo sistematico l'uso della bicicletta come modello di mobilità sostenibile effettivamente alternativo all'auto". Nella motivazione del premio era evidenziato come l'iniziativa avesse "saputo cogliere e valorizzare tutte le opportunità di integrazione tra la bici e gli altri mezzi di spostamento, garantendo l'offerta di servizi dedicati e sviluppando una campagna di comunicazione molto efficace". In seguito molte altre città hanno deciso di dotarsi di un proprio ufficio biciclette. Attualmente sono una ventina le Amministrazioni comunali che dispongono di questo strumento. "E' per noi motivo di grande soddisfazione che l'iniziativa abbia preso piede - commenta Gianni Stefanati, promotore del progetto assieme all'assessore Alessandro Bratti e dal '96 responsabile dell'ufficio - Significa che è stata un'intuizione giusta che sta dando i suoi frutti sul piano nazionale, pure essendo partita dal basso, in assenza di decreti istitutivi che al contrario sono stati promulgati in altri Paesi europei". Una caratteristica, questa, che rende l'attivazione degli uffici biciclette nei Comuni italiani un passo qualificante nel processo di Agenda 21.