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Ferrara al seminario dell'Associazione delle Città Unesco. Al varo i primi piani di gestione

04-03-2004 / Giorno per giorno

Matera e Ferrara sono ormai pronte per il varo dei rispettivi piani di gestione, redatti secondo i criteri formulati dall'Unesco. Si tratta delle prime esperienze in Italia di attuazione di questo strumento di pianificazione urbana. "Dobbiamo saper mettere in pratica la capacità di sviluppare, attraverso l'imprescindibile opera di tutela e conservazione delle nostre ricchezze culturali, un meccanismo di gestione che valorizzi, anche in termini economici, il nostro patrimonio". E' l'auspicio espresso da Michele Porcari, sindaco di Matera, che ha aperto a palazzo Lanfranchi il primo dei due giorni di lavoro dell'Associazione delle città italiane patrimonio dell'umanità Unesco, riunita a Matera per discutere di "Valorizzazione del patrimonio culturale, risorsa per lo sviluppo locale". Gaetano Sateriale, presidente dell'associazione e sindaco di Ferrara, ha rilevato come proprio Matera realizzi in senso paradigmatico la sintesi degli obiettivi che l'associazione persegue: "Trent'anni fa - ha detto - questa città era uno splendido e inquietante girone dantesco, oggi l'intervento di recupero ha reso di nuovo disponibile un'enorme ricchezza. Vorremmo che non si ripetessero casi in cui i grandi patrimoni rischiano di essere dispersi. Storia e cultura sono fra i beni principali del nostro Paese, La sfida è trasformare il patrimonio da costo in risorsa, anche economica. I piani di gestione sono lo strumento che l'Unesco ci propone per realizzare lo scopo. E' auspicabile che pubblico e privati si confrontino e collaborino, ma la regia deve restare saldamente in mani pubbliche". Al sottosegretario alla Cultura, Nicola Bono, assente "per impegni istituzionali", Sateriale ha lanciato un messaggio: "Siamo rispettosi delle competenze governative in materia e persuasi di dover intrattenere con il governo un rapporto positivo, ma vorremmo che ci fosse reciprocità: ci permettiamo di considerare criticabile quelle commissioni governative nelle quali non siamo chiamati a svolgere il ruolo che ci spetta", ha sostenuto, esprimendo l'opinione condivisa dagli amministratori dei trenta siti italiani patrimonio dell'umanità presenti a Matera. La relazione che ha costituito la base della discussione è stata affidata all'architetto Lorenzo Rota, che ha ripercorso la tappe delle riqualificazione del quartiere Sassi di Matera. Nel pomeriggio il seminario riprenderà a Matera per concludersi domani ad Alberobello.