Comune di Ferrara

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Quattro tonnellate di alimentari sottratte alla distruzione a favore degli indigenti. Recupero e valorizzazione dell'invenduto: il bilancio del progetto "Last minute market"

16-03-2004 / Giorno per giorno

Trasformare lo spreco in risorsa, è questo l'obiettivo del progetto "Last Minute Market": un mercato dove, per favorire gli indigenti non bisogna sprecare un minuto e neppure un prodotto. Nato dallo studio e dall'esperienza di un gruppo di ricercatori dell'Università di Bologna, il progetto è stato avviato a Ferrara, per una prima fase sperimentale, nel novembre 2003 per iniziativa degli assessorati comunali alle Politiche per i Giovani, alle Pari opportunità, alle Attività Produttive e Commercio e alla Valorizzazione e gestione delle risorse. La collaborazione è stata poi definita con alcune imprese commerciali (ipermercato Bennet, gruppo Orsatti, cooperativa Ferrara Frutta e la gastronomia "Pronto pesce") mentre la destinazione è stata individuata nelle associazioni cittadine (fra le quali "Viale K", centro Donna giustizia, coop. Il germoglio) attive nell'ambito dell'accoglienza e cura di persone indigenti e bisognose. I risultati della fase sperimentale del progetto ferrarese saranno al centro di un seminario in calendario giovedì 18 marzo al Ridotto del Comunale sul tema "Trasformare lo spreco in risorsa. Recupero e valorizzazione dell'invenduto: un nuovo modello per la solidarietà a Ferrara". Sarà l'occasione per fare il punto su un'esperienza che ha messo in campo sostanziali novità rispetto a iniziative analoghe sviluppate ad esempio a Bologna: in particolare il coinvolgimento diretto dell'Amministrazione comunale, la partecipazione della piccola e media distribuzione e la possibilità, per i commercianti aderenti, di ottenere una agevolazione nei conteggi della tariffa relativa ai rifiuti solidi urbani (grazie alla donazione si genera una diminuzione della quantità di rifiuti). Al centro del progetto la convinzione che il recupero dei beni alimentari invenduti viene concepito come fornitura di un servizio per chi li produce, le imprese commerciali, per chi li consuma, i bisognosi attraverso gli enti di assistenza, e per le istituzioni pubbliche che ne conseguono benefici indiretti sia sociali che ambientali vedendo diminuire il flusso dei rifiuti e migliorare l'assistenza alle persone svantaggiate. Dalla data d'inizio del test a Ferrara sono stati recuperati circa 4.000 chilogrammi di prodotti alimentari altrimenti destinati alla discarica o all'inceneritore. Attualmente vengono salvati ogni giorno, mediamente, 100 chilogrammi di alimenti, sufficienti per fornire gratuitamente 200 pasti. I prodotti recuperati appartengono a diverse tipologie di pane, pasta, scatolame, pasticceria, frutta, verdura e sono rimasti invenduti sugli scaffali per le ragioni più varie, ma sono ancora perfettamente salubri (costante la certificazione Asl). I dati finora registrati riguardano ancora un limitato numero di attività commerciali ma il progetto, dopo questa fase iniziale che ha consentito anche di snellire procedure e modalità, è sicuramente destinato ad espandersi con l'adesione di nuovi esercizi commerciali. Al seminario di giovedì 18 marzo alle 10 interverranno, insieme agli assessori comunali Alessandra Chiappini, Aldo Modonesi, Paola Castagnotto e provinciale Sergio Golinelli, i relatori Andrea Segrè dell'Università di Bologna, ideatore del progetto Last Minute Market e Matteo Guigi coordinatore del progetto per il Comune di Ferrara. Seguiranno le testimonianze di Paolo Orsatti (gruppo Orsatti), don Domenico Bedin (associazione Viale K) e di altre associazioni aderenti all'iniziativa, quindi gli interventi di Orazio Buriani dell'azienda Usl, Lauretta Angelini del servizio Tributi del Comune di Ferrara e di Paolo Avanzi per Agea.