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Il sindaco intima all'Inail la consegna della "casa del pellegrino" entro dieci giorni

14-04-2004 / Giorno per giorno

Dieci giorni per provvedere alla concessione della "casa del pellegrino" all'azienda ospedaliera. In caso di inadempienza verranno adottate "tutte le iniziative amministrative e giurisdizionali idonee all'esecuzione forzata" di tale disposizione. Il sindaco Gaetano Sateriale ha inviato all'Inail un'intimazione con diffida, nell'auspicio di poter finalmente sbloccare la situazione che impedisce il trasferimento, nell'immobile di via Messidoro, delle unità operative di riabilitazione attualmente ospitate dall'ospedale di San Giorgio. Nell'atto ufficiale inviato al direttore generale, al direttore della direzione centrale patrimonio e, per conoscenza, al ministro della salute Girolamo Sirchia, si fa riferimento al "danno irrimediabile" che un ulteriore differimento del provvedimento cagionerebbe ai pazienti. Il documento, infatti, ricorda che, a seguito dell'atto del 16 gennaio 2002 che definiva le norme per l'esecuzione dei lavori di adeguamento della struttura, l'azienda ospedaliera di Ferrara aveva avviato le procedure per la dismissione della unità di riabilitazione dal San Giorgio. Tale atto rendeva di fatto esecutivo il protocollo d'intesa del 22 novembre 2001, sottoscritto da azienda ospedaliera Sant'Anna, Comune, Ministero della salute, Regione Emilia Romagna, Università di Ferrara e Inail con il quale l'Inail stesso si impegnava alla locazione all'azienda ospedaliera della "casa del pellegrino". Ora, a seguito della mancata esecuzione dell'intesa, l'ospedale San Giorgio "si trova in gravi difficoltà operative non potendo garantire adeguati livelli di assistenza e sicurezza", con "il rischio di interruzione delle terapie e blocco dei ricoveri". In conseguenza di tutto ciò si evidenzia come "l'atto unilaterale" del 12 giugno 2003, con il quale il direttore della direzione centrale del patrimonio dell'Inail ha annullato l'accordo del gennaio 2002, abbia determinato una situazione che "lede il diritto alla salute della collettività ferrarese". Su queste basi il sindaco ha inoltrato la propria diffida, richiamandosi al senso del protocollo del 2001 tutt'ora vigente.