Riqualificazione del polo chimico. Nota congiunta Comune - Provincia - Organizzazioni sindacali confederali e di categoria
21-04-2004 / Giorno per giorno
Nella giornata del 15 Aprile 2004 si è tenuto, su richiesta delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria, un incontro di verifica sullo stato di attuazione dei progetti previsti dall'accordo di programma sulla riqualificazione del polo chimico,sottoscritto il 7 maggio 2001. I sindacati e le Amministrazioni provinciale e comunale riconfermano l'importanza dell'accordo perché realizzato nel pieno rispetto dello spirito di Agenda 21 locale per la riqualificazione e il miglioramento ambientale delle aree del petrolchimico al fine di consentire nuove attività anche non chimiche per realizzare un polo tecnologico industriale. La verifica dell'accordo di programma, a tre anni dalla sua sottoscrizione, indica alcuni importanti progetti realizzati come ad esempio la costituzione di società di servizi comuni riguardo alla vigilanza, ai servizi tecnici, alla manutenzione. Rimane da mettere a punto la gestione dell'energia (elettrica e vapore) e la qualificazione del trattamento dei reflui e dei rifiuti industriali. Inoltre molti investimenti sono stati realizzati per adeguare e rafforzare le tecnologie e i processi produttivi. Le organizzazioni sindacali e le Amministrazioni locali ritengono che la costruzione della centrale cogenerativa a gas naturale, in sostituzione delle due centrali a policombustibile, sia uno degli elementi cardine dell'accordo di programma e quindi per il rilancio della più importante realtà industriale della nostra Provincia. La centrale di cogenerazione a gas naturale si basa su due moduli da 400 MW, che, oltre a produrre energia elettrica per il mercato, garantiranno energia elettrica preferenziale e vapore per le attività industriali interne e per il teleriscaldamento cittadino. La scelta dei due moduli è legata alla necessaria continuità nella fornitura che queste utenze richiedono, in particolare gli impianti a ciclo continuo. E' inoltre importante sottolineare che l'attuale tecnologia delle turbine, unita ai limiti autorizzativi imposti dal decreto ministeriale, consentiranno all'impianto di non procedere all'erogazione di potenza oltre i 600 MW (a fronte di una richiesta di picco della provincia di Ferrara stimata intorno ai 450 MW). Il che significa la pieno funzionamento di un modulo, a disposizione principalmente degli impianti, e utilizzo parziale del secondo, per l'immissione dell'energia in rete. Le organizzazioni sindacali e le Amministrazioni locali considerano il tema delle bonifiche e della messa in sicurezza prioritario rispetto al riutilizzo delle aree industriali, rimarcando che gli oneri derivanti dagli interventi di messa in sicurezza e di bonifica del suolo e delle acque sotterranee, eventualmente contaminate, saranno a carico delle aziende insediate. Ribadiscono inoltre che le operazioni di bonifica e messa in sicurezza devono avvenire, seppur per fasi, in maniera coordinata fra le varie aziende e con garanzie certe. Le Amministrazioni comunale e provinciale si impegneranno, nel rispetto delle leggi, ad accelerare le procedure per avviare le operazioni di bonifica, con particolare attenzione alle aree dove sono previsti gli investimenti sia per il miglioramento ambientale che per lo sviluppo produttivo. Le organizzazioni sindacali e le Amministrazioni provinciale e comunale considerano di fondamentale importanza che il dibattito e la discussione su temi riguardanti l'area del Polo chimico coinvolgano, come è successo in questi ultimi anni, l'intera comunità locale, nella massima trasparenza. Per questo motivo è indispensabile che i soggetti istituzionali preposti al rilascio delle autorizzazioni e al controllo e alla verifica dei dati ambientali relativi alle attività industriali, oltre alla verifica della compatibilità ambientale delle scelte, cerchino di rendere massime partecipazione e condivisione, al fine di evitare qualsiasi lettura conflittuale tra occupazione e tutela dell'ambiente interno ed esterno. Il polo chimico costituisce per l'Università di Ferrara un'importante opportunità per la ricerca e la formazione sui temi ambientali legati allo sviluppo produttivo. Tale percorso già in parte attivato va meglio definito nell'aggiornamento futuro dell'accordo di programma del 2001. Le organizzazioni sindacali e le Amministrazioni locali ritengono infine fondamentale l'esigenza di produrre in sicurezza, con un livello qualitativo sempre più elevato, con impatti ambientali progressivamente ridotti e con prodotti sempre più innovativi anche se, inevitabilmente, queste scelte comportano un forte impegno economico da parte delle aziende insediate. Ferrara 15 aprile 2004