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MUSEO RISORGIMENTO E RESISTENZA - Martedì 30 la presentazione del primo Quaderno didattico

'Barriere muri esclusioni divisioni nella storia del Novecento'

29-11-2010 / Giorno per giorno

Sarà il liceo Ariosto a ospitare martedì 30 novembre alle 16,30, nella sede di via Arianuova 19, la presentazione del primo 'Quaderno di didattica' del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara. Il volume, dal titolo 'Barriere muri esclusioni divisioni nella storia del Novecento', con presentazione di Alessandra Guidorzi (Ferrara, Centrostampa, 2010) è opera di alcuni studenti dello stesso liceo Ariosto (Erica Belluzzi, Giada Beltrami, Debora Corazza, Romeo Pio Cristofori, Celeste Fabbri, Marta, Fogagnolo, Lisa Ghirotti, Edoardo Mestieri, Federico Piccinini, Simona Scroccarello e Leonardo Tassinari), che interverranno all'incontro assieme al vice sindaco Massimo Maisto e al presidente dell'Anpi di Ferrara Daniele Civolani. Sarà presente all'appuntamento anche la responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza Delfina Tromboni che precisa "si tratta del primo dei 'Quaderni di didattica' del museo che, con questo volume, frutto del lavoro condotto anche all'interno degli spazi museali dagli allievi del liceo classico Ariosto, inaugura una collana che si spera utile e duratura, nella quale si raccoglieranno le principali esperienze didattiche condotte su iniziativa o in collaborazione con il museo".

L'incontro è promosso da Anpi, liceo classico Ariosto e Museo del Risorgimento e della Resistenza.

LE SCHEDE
'Barriere muri esclusioni divisioni nella storia del Novecento'

Dalla presentazione di Alessandra Guidorzi, insegnante:
"Fra le gravissime difficoltà in cui si trova oggi la scuola, non meno grave è quella di dare senso sociale alla sua attività. Gli insegnanti di storia avvertono a tal proposito particolare inquietudine, consapevoli di una diffusa carenza di riflessione sul passato, consapevoli della necessità di non confondere commemorazione e memoria, convinti della necessità di salvaguardare la vocazione di questo insegnamento in senso storico e non storicistico, soprattutto a partire dal 1996, quando un decreto dell'allora ministro Berlinguer ha destinato l'ultimo anno di scuola media inferiore e superiore allo studio del Novecento; a fronte di ciò siamo ugualmente consapevoli che troppo spesso è proprio questa parte tematica ad essere sacrificata alla scarsità del tempo-scuola. A ciò va aggiunto che uno dei fenomeni più inquietanti di questi ultimi decenni è la distruzione dei meccanismi che connettono l'esperienza dei contemporanei a quella delle generazioni precedenti. [...] La nostra, tuttavia, è una scuola fortunata: c'è al liceo Ariosto una decennale, consolidata tradizione di "laboratorio didattico" che ha cercato di promuovere la collaborazione fra le professionalità dei docenti e la curiosità intellettuale degli studenti. In tale contesto, le attività volte alla diffusione della cultura della documentazione hanno dimostrato una forte capacità generativa".

Dalla prefazione di Delfina Tromboni, responsabile del museo del Risorgimento e della Resistenza:
"E' facile, nominando muri e barriere e riferendoli al Novecento, correre subito col pensiero al muro di Berlino, finalmente caduto nell''89, il muro-simbolo di un'intera epoca che ha segnato di sé il secolo al punto da farlo definire da alcuni (Hosbswam) il "secolo breve", chiuso in pratica fra il "fatale" 1917 (l'inizio della rivoluzione russa) e il "provvidenziale" 1989 (lo sbriciolamento a mani nude dell'emblema di un mondo diviso in due dalla follia della "guerra fredda" inventata, dall'una parte e dall'altra, per rendere vieppiù incomunicanti due sistemi ideologicamente contrapposti).
Eppure, il muro di Berlino è forse l'unico a non comparire in questo libro. Che scava, con la libertà e l'intelligenza di giovani menti, giovani vite, giovani corpi, giovani cuori, nelle storie (e nelle ragioni) di epoche lontane, di storie antiche, di Paesi di cui oggi a volte non si conserva più nemmeno il nome".