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Museo dell'illustrazione - Daniel Boudinet: un fotografo francese "ritrovato" in Italia

18-08-2004 / Giorno per giorno

Sarà inaugurata sabato 21 agosto alle 21 al Museo dell'Illustrazione (via Frescobaldi 40) la mostra del fotografo francese Daniel Boudinet dal titolo "Ritrovato in Italia". La mostra, che rimarrà aperta fino al 3 ottobre, è a ingresso gratuito e avrà questi orari: tutti i giorni (escluso il lunedì) dal 22 al 31 agosto dalle 15 alle 21; dal 1 settembre al 3 ottobre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. LA SCHEDA - Daniel Boudinet, fotografo (Parigi 1945-1990) Prima pubblicazione nel 1973, Bagdad-sur-Seine, con un testo di Yves Simon: con acutezza viene presentato lo sconvolgimento urbanistico di Parigi. Un primo discorso sull'architettura, che resterà, per tutta la sua vita, tema centrale: sia nella variante artistica - nel 1977 Bomarzo, volume sul giardino cinquecentesco di Vicino Orsini, che in quella paesaggistica: nel 1979 En Alsace, testo di Roland Barthes. La lunga galleria di ritratti: attori e registi per la rivista Le Cinématographe; filosofi, saggisti, scrittori per varie pubblicazioni pur nella loro profondità (anzi, forse proprio per quella) non distolgono mai Boudinet da un'intima, inesausta riflessione su architettura arte paesaggio. Immerso in altri lavori, prosegue nel costruire anno dopo anno, quello spettacolo fotografico che non avrà mai fine, dato dalle sue città di notte; foto cominciate a circolare già negli anni settanta,battezzate poi Projet Paris Londres Rome, fotografie a colori fatte nelle città, la notte, alla sola luce dell'illuminazione urbana. La tomba di Brion, dell'architetto Carlo Scarpa, il giardino Little Sparta di Ian Hamilton Finlay, sono foto che danno la misura di quanto sia giustificata la committenza che investe il poco più che trentenne fotografo parigino, Afra e Tobia Scarpa ne faranno il loro testimone (Parere sull'architettura di Afra e Tobia Scarpa, uscirà da Mondadori nel 1985). Sono però anche gli anni durante i quali la ricerca personale o, meglio, la ricerca della perfezione, darà corpo a quei Fragments d'un labyrinthe (1979) e Paris crépuscule (1981-85) che, lui vivo, non cesseranno d'essere richiesti per mostre da Monaco a New York, da Tokyo a Mosca. Numerosi i libri pubblicati, le riviste che lo ebbero come collaboratore, le mostre fatte; da sottolineare il legame di stima e amicizia con personalità come Roland Barthes o Jan Guitton (per citarne solo due universalmente noti). La mostra, che il MIL gli dedicherà, conta su materiali straordinari che vanno dalle città di notte ai Fragments, per arrivare a materiale mai esposto prima e ritrovato in Italia, come appunto titola la mostra.