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Attivo nel penitenziario ferrarese un laboratorio di smontaggio di apparecchiature elettriche ed elettroniche

Cresce il progetto "RAEE in carcere" opportunità di inserimento lavorativo per detenuti

20-10-2009 / Giorno per giorno

Creare una solida opportunità di lavoro per le persone detenute ai fini del loro successivo reinserimento nella vita sociale e nella legalità, favorendo al contempo il riutilizzo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e dunque la riduzione dell'inquinamento ambientale. E' il progetto "RAEE in carcere" che dopo una positiva fase di sperimentazione sta per diventare una realtà permanente nell'istituto penitenziario di Ferrara. L'importante obiettivo è sostenuto sinergicamente da Amministrazione Penitenziaria, Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ferrara, Gruppo Hera, Consorzio nazionale RAEE Ecodom, Cooperativa sociale Il Germoglio, agenzia formativa Enaip, associazione Ambientazione.
Proprio in questi giorni si è conclusa la fase di formazione di alcuni detenuti del carcere di Ferrara (a cura dell'Amministrazione provinciale) forniti ora di competenze per poter gestire, all'interno della struttura, un laboratorio di recupero e riciclo di rifiuti elettrici forniti da Hera attraverso il consorzio Ecodom. Il progetto (con varie modalità è già attivo anche nei penitenziari di Bologna e Forlì) si avvia ora ad entrare regime. Per questa nuova fase è previsto il coinvolgimento di sei detenuti che usufruiranno per un periodo di sei mesi di una borsa lavoro (contributo comunale) per 15 ore settimanali a persona. Sulla base delle previsioni, il gruppo potrà intervenire su circa 250 tonnellate/anno di rifiuti elettrici (la quasi totalità di lavatrici, lavastoviglie e forni eliminata in un anno dalle famiglie del comune di Ferrara) attivando un recupero di circa il 90% dei componenti.
La gestione dell'attività produttiva e il rapporto con le persone detenute sono gestiti dalla cooperativa sociale Il Germoglio, sostenuta dalla formazione realizzata da Enaip, grazie al contributo del Gruppo Hera e al finanziamento del Consorzio Ecodom. Il Laboratorio in carcere è stato quindi attrezzato con le migliori tecnologie per lo smontaggio dei RAEE. Il Gruppo Hera fornisce i RAEE dai propri centri di raccolta (isole ecologiche). Il Consorzio Ecodom - che associa alcune delle più importanti imprese nazionali e multinazionali del settore elettrico/elettronico - organizza l'intero processo di trattamento dei Raee, che vengono poi inviati agli impianti di trattamento rifiuti del Gruppo Hera per essere recuperati e/o smaltiti, e si occupa della remunerazione della cooperativa.
"Davvero un ottimo risultato - ha affermato questa mattina in Municipio l'assessore comunale alla Sanità Chiara Sapigni presentando l'iniziativa insieme ai rappresentanti della 'cordata' che ha attivato il progetto - perchè oltre a favorire il riciclo e il recupero di materiali altrimenti inquinanti questo itinerario formativo ha aperto per i detenuti concrete opportunità di reinserimento lavorativo. Istituzioni e associazioni coinvolte hanno affrontato un percorso davvero complesso, una sorta di scommessa sulle cose impossibili che in realtà si possono fare. Avviato già da diversi mesi, il progetto testimonia poi la continuità di impegno fra la Giunta attuale e la precedente. Un'eredità che abbiamo assunto volentieri per la sua forte valenza sociale e ambientale".
"In un momento oggettivamente difficile per l'intera realtà carceraria - ha aggiunto Nello Cesari provveditore regionale dell'amministrazione carceri - questo progetto polivalente oltre ad introdurre possibilità lavorative offrendo occasioni alle fasce più deboli può contribuire ad allentare le tensioni all'interno del carcere. Per il penitenziario ferrarese, premiato lo scorso anno per il migliore progetto nazionale in tema ambientale, l'iniziativa è poi occasione per farsi nuovamente onore."
"Sotto il profilo umano e lavorativo il periodo di sperimentazione è stato ricco di soddisfazioni. - ha ricordato Paolo Pastorello presidente di Hera Ferrara - Gli ottimi risultati avuti nei processi di smontaggio delle apparecchiature e recupero dei componenti testimoniano poi l'impegno e la serietà con i quali questa attività è stata portata avanti. Siamo quindi lieti di poter rinnovare il nostro impegno a fianco dell'iniziativa".
Iniziativa alla quale tutti, come cittadini, possiamo contribuire.
"Nei primi mesi dell'anno - ha concluso Pastorello - Hera ha registrato un incremento del 40% nella raccolta dei rifiuti Raee. A fine 2009 contiamo di raggiungere le 800 tonnellate (sono compresi lavatrici, lavastoviglie, computer, toner, cellulari e così via). Sono rifiuti che sono sempre esistiti ma che adesso, grazie evidentemente anche ad una maggiore collaborazione da parte della cittadinanza e ai diversi strumenti messi in campo da Hera, abbiamo la possibilità di raccogliere ed avviare per il trattamento al consorzio Ecodem, che a sua volta ne potrà conferire una parte ai detenuti inseriti nel progetto 'Raee in carcere'".