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In un libro l'esperienza ferrarese per il recupero degli sprechi alimentari

13-09-2004 / Giorno per giorno

Come trasformare gli sprechi delle attività commerciali in risorse a vantaggio dei più bisognosi. Tutti i particolari del progetto "Last minute market", da quasi un anno in funzione anche nel Comune di Ferrara, sono ora spiegati dallo stesso ideatore dell'iniziativa, Andrea Segrè, in un libro dal titolo "Lo spreco utile", che mercoledì 15 settembre alle 17 verrà presentato nella sala dell'Arengo della residenza municipale. Assieme all'autore, che è anche direttore del dipartimento di Economia e Ingegneria agrarie dell'Università di Bologna, parlerà del funzionamento del progetto il preside della facoltà di Economia di Ferrara Patrizio Bianchi. Durante l'incontro, alla presenza degli assessori comunali Alessandra Chiappini e Aldo Modonesi, si svolgerà inoltre la consegna delle vetrofanie ufficiali del progetto ai commercianti ferraresi aderenti, un'occasione di riconoscimento formale per le attività che in questi mesi hanno contribuito alla buona riuscita dell'iniziativa. Stando infatti agli ultimi dati disponibili, ogni giorno, grazie al Last minute market, nel nostro comune viene raccolta una media di 100 chili di alimentari che sarebbero altrimenti destinati alla discarica e che consentono invece alle associazioni umanitarie coinvolte di preparare circa 200 pasti da destinare ai più bisognosi. Obiettivo del progetto è infatti quello di recuperare i beni alimentari che per varie ragioni sono rimasti invenduti ma sono ancora perfettamente sani e commestibili, per poi fornirli gratuitamente agli enti di assistenza che ne ricavano pasti per gli indigenti. In tal modo le associazioni beneficiarie possono destinare i fondi risparmiati all'acquisto di beni e servizi di altro tipo, migliorando la qualità dei loro servizi anche in altri ambiti. L'esperienza ferrarese, illustrata nel libro del professor Segrè, si è sviluppata, a differenza di altre precedentemente avviate dallo stesso gruppo di lavoro, grazie al coinvolgimento diretto dell'amministrazione pubblica, con una collaborazione fra il Comune e l'azienda Usl che si sono adoperati per mettere in comunicazione le attività commerciali e il mondo dell'associazionismo, senza l'impiego di mezzi di trasporto e locali di stoccaggio aggiuntivi. I commercianti possono inoltre beneficiare di una agevolazione nei conteggi della Tarsu, la tariffa per i rifiuti solidi urbani, dal momento che grazie alle donazioni dei loro prodotti contribuiscono a ridurre le spese di smaltimento. Nella nostra città gli esercizi commerciali che dal novembre scorso sono entrati nel circuito anti-spreco sono già una decina, ma il numero è in continua crescita (altri otto stanno per aggiungersi), con adesioni che spaziano dall'ipermercato al piccolo negozio di vicinato. Tre sono invece gli enti beneficiari: l'associazione "Viale K", il Centro donna giustizia e la cooperativa Il Germoglio.