Hera-Agea, "un'operazione necessaria e vantaggiosa". Il vicesindaco Tagliani analizza lo scenario dell'incorporazione
14-09-2004 / Giorno per giorno
"Vi abbiamo invitato perché sulla questione Hera-Agea si sono dette e scritte cose non vere, fuori dalla logica dei numeri. Dissentire è legittimo, ma in questo caso il pregiudizio ha inibito lo sforzo di comprensione del risultato finale raggiunto. Parlare di 'vergognosa razzia' è umiliante per chi ha lavorato al progetto e sviante per l'opinione pubblica". Così il vicesindaco Tiziano Tagliani ha motivato la convocazione della conferenza stampa nella quale, stamani, si è fatto il punto in relazione al percorso di incorporazione di Agea in Hera, alla vigilia di un incontro istituzionale con il presidente di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano, in programma giovedì 16 settembre. Tagliani ha ricordato come l'operazione abbia "portato nelle casse comunali oltre 100 miliardi di vecchie lire (47,5 milioni di euro)" e ha segnalato che le condizioni poste dal sindaco per l'eventuale fusione (controllo pubblico e partecipazione al patto di sindacato) sono entrambe realizzate nell'accordo che si profila. "Saremo fra i cinque consiglieri di amministrazione che definiscono le scelte strategiche dell'azienda, la più importante società di servizi d'Italia, con una quota di opartecipazione del 5,6%", la maggiore dopo Bologna e Ravenna. Dal punto di vista del controllo pubblico - ha spiegato - la sostanza non cambia: "Il patto di sindacato ci rende padroni, insieme ad altri, di questa azienda così come oggi siamo padroni, insieme ad altri, di Agea". Tagliani ha garantito che la qualità e il costo dei servizi erogati non subiranno contraccolpi negativi, e anzi potranno giovarsi dell'economia di scala che la partecipazione ad un'impresa più ampia comporta. "A seguito della fusione nasceranno 'Acosea impianti' e 'Agea impianti' che avranno la proprietà delle reti, scorporata dalla gestione". I cittadini ferraresi si rapporteranno a una società operativa territoriale i cui vertici saranno nominati dal sindaco in accordo con le principali istanze istituzionali. "Quanto agli investimenti, attraverso il piano industriale, sulla base del quale si è aggiudicata la gara, Hera offre ampie garanzie, consentendo interventi per impianti di smaltimamento rifiuti, teleriscaldamento e rete idrica che Agea non avrebbe potuto sostenere" e che in prospettiva consentiranno di ridurre le bollette, vigilate dall'Agenzia territoriale di ambito. "I no legittimi pronunciati in sede di gara - ha aggiunto - ci hanno evitato il rischio di integrazione con società a capitale prevalentemente privato". Il vicesindaco ha rivendicato anche i vantaggi economici dell'operazione: "Nella prima fase, mettendo a gara il 42% del capitale azionario di Agea e aggiudicando successivamente il 7% delle azioni per altri 6,8 milioni di euro, abbiamo realizzato il massimo possibile perché abbiamo indotto una competizione che ha fatto lievitare il prezzo della nostra azienda. Il concambio azionario, che ci consentirà l'ingresso nel patto di sindacato di Hera è stato definito sulla base di un incremento ulteriore del 20% del prezzo delle azioni acquistate in gara". Tagliani ha concluso affermando che l'evoluzione dello scenario non avrebbe più consentito ad Agea di restare competitiva sul mercato. "Siamo tranquilli e soddisfatti, abbiamo scelto la migliore alternativa: perdere questa chance sarebbe stato estremamente grave". Maurizio Chiarini, amministratore delegato di Agea, ha voluto assicurare ai lavoratori che "non ci sarà trasferimento di personale, se non per i dirigenti", concordando con Tagliani nel definire "elevatissimo" il prezzo di vendita della azioni di Agea (oggi quotata 135 milioni di euro) e molto più vantaggiosa l'operazione condotta da Ferrara rispetto a quella compiuta da altri Comuni soci di Hera.