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"Regia pubblica e capitali anche privati per valorizzare il patrimonio culturale". Sateriale, presidente delle città italiane Unesco, auspica una svolta nelle politiche di gestione

24-09-2004 / Giorno per giorno

"La valorizzazione del patrimonio culturale non è immaginabile senza adeguati investimenti, per i quali è indispensabile il concorso di soggetti privati e di istituzioni pubbliche. Su questo versante il Governo non sembra disponibile a svolgere il proprio ruolo favorendo l'imprescindibile assegnazione delle risorse necessarie". Lo ha affermato Gaetano Sateriale, presidente dell'Associazione città italiane patrimonio mondiale Unesco, ieri sera nel corso del convegno organizzato nell'ambito della festa nazionale dell'Unità - Beni Culturali - in programma fino a domenica a Ragusa. Dopo avere posto l'accento sui limiti dell'azione dell'esecutivo, sottolineando la necessità di una svolta positiva, Sateriale ha chiarito il suo pensiero. "Non si devono temere gli effetti del coinvolgimento dei privati a seguito dell'apporto dei loro capitali - ha spiegato - L'importante è che la regia resti saldamente in mani pubbliche, quelle capaci di garantire una seria progettazione in termini di politiche culturali e di assicurare un oculato controllo sulla spesa". Investire sui beni culturali può essere anche un'opportunità "Bisogna ricordare - ha aggiunto - che la cultura non si esaurisce in quello che convenzionalmente si considera patrimonio culturale. Le politiche culturali sono fatte anche di attenzione ai contesti, in termini di ambiti strutturali e di eventi".