Sant'Antonio in Polesine: completato il restauro, il "Compianto di Cristo" torna alla città
16-11-2004 / Giorno per giorno
Da giovedì 25 novembre sarà completamente visibile, all'interno del Monastero di Sant'Antonio in Polesine, il Compianto di Cristo, gruppo di otto figure fittili la cui storia ha interessato, nel tempo, studiosi ed intellettuali ferraresi come Girolamo Baruffaldi e Giuseppe Antenore Scalabrini. Rimosso già nel 1987 dalla sua tradizionale collocazione - la nicchia di fronte alla Cappella del Rosario, oggi risanata a cura del Servizio Beni Monumentali di Ferrara, che ha affidato il progetto e la direzione dei lavori all'Arch. Costanza Cavicchi - il Compianto ha beneficiato di un lungo intervento di restauro presso il laboratorio fiorentino di Andrea Fedeli, dietro supervisione dei Musei Civici di Arte Antica. Tra i primi promotori del restauro del "Mortorio", ricordiamo l'Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Ferraresi, con il sostegno di Monteco ed Enimont. Decisivo è stato poi il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, in seguito al quale le statue, restaurate secondo rigorosi criteri scientifici, hanno potuto tornare nella propria sede ed essere perciò visibili da parte di tutti i cittadini, ad esse profondamente legati da un rapporto di fede e di consolidata memoria. La restituzione alla collettività di questo gruppo - che è stato necessariamente sottratto alla pubblica fruizione per molti anni - rappresenta un significativo passo avanti all'interno del progetto di riqualificazione di Ferrara come città-museo: un altro tassello è stato aggiunto al percorso di riscoperta, studio e valorizzazione della nostra storia artistica. La storia e il restauro del Compianto sono l'argomento della pubblicazione edita e distribuita proprio in questa occasione a cura dei Musei Civici d'Arte Antica, con i contributi di Angelo Andreotti, Micaela Torboli e Andrea Fedeli.