Per "Gemine Muse 2004" Massimo Festi espone al Civico Lapidario - sabato 27 novembre l'inaugurazione
25-11-2004 / Giorno per giorno
In nove Paesi europei trentasei musei aprono le porte a 106 giovani artisti: "Gemine Muse 2004" allarga gli orizzonti e valica i confini nazionali per la terza edizione della rassegna di arte contemporanea, in programma dal 27 novembre al 30 gennaio 2005. Una serie di mostre con opere ispirate ai capolavori delle collezioni museali, un dialogo tra arte contemporanea e arte antica, un legame tra le forme espressive degli artisti di generazioni e tempi diversi: dal passato, al presente al futuro. A Ferrara, una delle sedi italiane dell'iniziativa, sabato 27 novembre alle 17.30 nel Civico Lapidario sarà inaugurata la mostra delle opere di Massimo Festi, ispirate ai reperti storici conservati nel museo. L'iniziativa della nostra città è organizzata dall'ufficio Giovani Artisti e musei d'Arte Antica dall'assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali del Comune, sulla base di una progetto curato da Angelo Andreotti, responsabile dei Musei di Arte Antica e curatore dello spazio espositivo della Porta degli Angeli. L'ormai consolidata rassegna di arte contemporanea è promossa dalle associazioni Gai (Circuito giovani artisti italiani), alla quale aderisce anche il Comune di Ferrara, Cidac (Città italiane d'arte e cultura) in collaborazione con la Darc (Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee) Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il sostegno di Culture 2000 (Direzione generale educazione e cultura della Commissione Europea), e coinvolge quest'anno, oltre ai musei di 28 città italiane, anche otto musei di altrettanti Paesi europei. La peculiarità di "Gemine Muse 2004", curata da un gruppo di 47 critici d'arte coordinati da Giacinto Di Pietrantonio, è lo scambio di esperienze tra i giovani artisti italiani e quelli europei selezionati per l'iniziativa, pur mantenendo le caratteristiche di vetrina per la presentazione di lavori inediti degli artisti attraverso il rapporto diretto con le grandi opere d'arte del passato. "Anche per questa edizione - spiega Di Pietrantonio - resta il concetto di base: il confronto tra le identità del passato e quelle del presente che, in senso più ampio, è ciò da cui nasce ogni civiltà e la sua immaginazione simbolica, l'arte". Massimo Festi si è addentrato con interesse e spirito pop nel Lapidario ed ecco che le lapidi sono divenute un pretesto di ri-costruzione, partendo proprio dalle epigrafi, cippi, stele e sarcofagi, punto di confine fra memoria e storia, passato e presente, vita e morte. L'artista ha indagato le lapidi romane ed il loro contenuto, scoprendo a chi appartengono, personaggi con la loro identità ed alcuni interessanti dettagli personali, fra i quali Annia Faustina (III secolo d.C.), la donna legata alla propria immagine che si fa ritrarre sul sarcofago da giovane ed in età avanzata, il nobile ed austero dottor Pupius (I secolo d.C.), il giocoso ragazzino Festius (I secolo a.C.) forse un antenato dell'artista... Dopo essere stati attraversati, questi personaggi sono stati poi riportati al presente e 2000 anni dopo nuovamente abitano il museo e il nostro tempo, con una ricostruzione ideale "virtuale" (utilizzando lo strumento elettronico della fotopittura digitale) che li reinventa, li riattualizza, dalla morte alla vita, dal monumento funebre ad un fermo immagine dell'immaginario reale contemporaneo, con i suoi colori e suoni. Come scrive Angelo Andreotti nella presentazione del catalogo, l'artista ha voluto in questo modo dare corpo all'incorporeo e visibilità all'invisibile e riempire il vuoto ed il silenzio funebre museale con la vita dei ritratti pieni di rimandi ed icone e con la loro voce. Ed ecco che con ironia e visionaria lucidità le immagini di Massimo Festi misurano una distanza dalla presa diretta di quella realtà che subiamo nell'opera e nella nostra esistenza giornaliera. A testimonianza dell'interesse suscitato dalla manifestazione, l'edizione 2004 di "Gemine Muse" concretizza il coinvolgimento di alcune tra le principali realtà produttive italiane che si affiancano alle istituzioni pubbliche nella comune valorizzazione della vita socio culturale del nostro Paese. Hanno infatti accordato il loro sostegno all'evento: Seat Pagine Gialle in qualità di main sponsor, Gruppo Alpitour e Touring Club Italiano come contributor, Centostazioni per il supporto promozionale. Per esplorare il pianeta Gemine Muse è stato realizzato un catalogo bilingue che costituisce lo strumento ideale anche per riscoprire i tanti musei che ospitano la manifestazione; inoltre sul sito www.giovaniartisti.it si possono trovare approfondimenti, news, schede, database e molte altre curiosità. Massimo Festi è nato nel 1972 a Ferrara, dove vive, ed è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua opera digitale ritrae soggetti attraverso l'uso della fotografia e della tecnopittura, in una fisiognomica fatta di texture e pixel, estetica e tecnologia, ripercorrendo una mappatura antropodigitale delle identità mutevoli che si muovono nel nostro vissuto quotidiano e nell'immaginario collettivo. Ha realizzato le seguenti mostre personali: The slash of identity (2001), Angel Orensanz Foundation, New York; Identità digitale (2001), Sekanina Arte Contemporanea, Ferrara; Borderline (2002), ex Chiesa di S. Nicolò, Jesi (AN); Identità Interfacce (2003), Bistrot WhateverArt, Ferrara; AntropoDigitale (2004), Casa di Ludovico Ariosto, Ferrara; Mixed media (2004), Galleria Passo Blu, Genova. Il suo sito Internet è www.massimofesti.com. Gemine Muse - nato da una idea di Virginia Baradel e Giuliano Pisani della città di Padova - rappresenta una sorta di ponte virtuale tra passato, presente e futuro dell'arte. Gli artisti entrano nei musei, esplorano i segreti dei capolavori antichi e propongono produzioni contemporanee ispirate alle opere esposte. I risultati sono sorprendenti poiché gli artisti lavorano in un contesto museale realizzando progetti originali e allo stesso tempo contribuiscono a fornire rinnovata energia agli ambienti del passato. Tra gli obiettivi dell'iniziativa vi sono infatti la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio artistico europeo, l'apertura ai giovani di nuovi orizzonti tramite la mobilità e gli scambi tra Paesi, il sostegno alla produzione di lavori inediti e la collaborazione tra istituzioni e soggetti anche di natura diversa, come musei di arte antica, enti pubblici, artisti emergenti e critici internazionali. Orari della mostra al Civico Lapidario - via Camposabbionario, 5 - (allestimento 27 novembre 2004/30 gennaio 2005) dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ingresso a pagamento. GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani Segreteria Nazionale - Via M. Vittoria 18, 10123 Torino TEL. 011.4430020-34 - N. VERDE 800 807082 - INFO@GIOVANIARTISTI.IT CIDAC - Città d'Arte e Cultura Via Condotti, 61 - 00186 Roma Tel. 06 6785815 - infocidac@mecenate90.it